di Vincenzo Di Ieso
Rev. Li Xuanzong – Chiesa Taoista d’Italia
Il Taoismo è una Via indefinibile
ed è indefinibile perché si percorre e si vive
nel proprio cuore.
Il cuore non parla ma “sente”.
Nessuno può descrivere con le parole esattamente il proprio sentire.
Ma ciascuno sa ciò che sente.
Il Taoismo usa questo sottile, impalpabile filo di seta interiore
per camminare a ritroso dal differenziato all’indifferenziato.
Così facendo, la realtà cambia.
In sostanza, cambia la percezione della realtà e, di conseguenza, il nostro modo di viverla.
Il punto di partenza è il proprio Sé.
Il punto di arrivo è indefinibile.
Per questo lo chiamiamo “Tao”.
La Via.
L’Unica Via.
Nessuna azione umana viene posta in essere senza un traguardo.
La Via taoista, invece, ti chiede di seguire
ma senza un “traguardo” definito né definibile
perché meta-fisico.
Questo si chiama: FEDE.
Ecco perché il Taoismo è una Via religiosa.
Una Via non facile, direi impervia come un sentiero di montagna.
Un sentiero che non tutti hanno la volontà o la forza per percorrerla.
Ma è la Via che ti porta sulla vetta più alta raggiungibile da un essere umano.
Il primo limite da superare è che siamo esseri racchiusi nello spazio-tempo.
Questa dualità include la nostra esistenza.
Se il Tao è di là dello spazio-tempo, allora, per raggiungerlo (de dao)
dobbiamo dissolverci in quanto esseri esistenti.
D’altra parte è indubbio che siamo esseri che esistono.
Questa certezza deriva dall’auto percezione di sé.
La morte comporta la nostra fine come esseri esistenti.
Ma è anche vero che oltre a essere esistenti, esistiamo.
E se esistiamo, siamo fuori dallo spazio-tempo.
Quindi siamo Esseri Eterni.
La religione Taoista è la Via Mistica
che consente di unificare e espandere la propria coscienza
e avere consapevolezza dell’eternità da cui proveniamo.
Dopo, tutto cambia!
Ci si trova di fronte alla divinità.
In totale consapevolezza di esseri divini noi stessi.
(Tratto dal mio intervento al Consiglio Mondiale Taoista 2025)

