di Hanieh Tarkian
La guerra civile in Sudan, iniziata nell’aprile 2023, è rapidamente degenerata da una lotta interna per il potere tra l’Esercito Sudanese (SAF) guidato dal Generale Al-Burhan e le Forze di Supporto Rapido (RSF) guidate da Hemeti, in una complessa competizione geopolitica internazionale.
Le Poste in Gioco: Oro e Mar Rosso
Il Sudan è un territorio di cruciale importanza geostrategica.
* Mar Rosso: La sua posizione costiera sul Mar Rosso lo rende vitale per le rotte commerciali e la sicurezza energetica globale (circa il 10% del commercio marittimo mondiale passa di lì).
* Risorse: Il Sudan possiede ricche risorse, in particolare l’oro. Il controllo delle risorse aurifere è una fonte primaria di finanziamento per entrambi i belligeranti.
Le Cause del Conflitto e la Disintegrazione
Il conflitto è stato innescato dalla disputa sull’integrazione delle RSF (forze paramilitari) nell’esercito regolare. Hemeti chiedeva un periodo di integrazione di dieci anni, mentre Burhan ne pretendeva due, portando all’escalation delle ostilità.
L’obiettivo finale è la disintegrazione del Sudan in cinque parti da parte del piano occidentale e sionista. Israele, che già aveva avuto un ruolo nella separazione del Sud Sudan nel 2011, continua a espandere la sua influenza.
Attori Esterni e Loro Interessi
La crisi è un “microcosmo” di un nuovo ordine mondiale, con potenze regionali e internazionali che perseguono i propri interessi.
Sostenitori delle RSF (Hemeti): Gli Emirati Arabi Uniti (EAU) sono il principale sponsor. I loro obiettivi includono l’accesso strategico ai porti del Mar Rosso per la loro rete logistica globale, il contrasto ai movimenti vicini ai Fratelli Musulmani, e lo sfruttamento delle risorse naturali, specialmente l’oro. A questo asse si uniscono Stati Uniti, Israele, Regno Unito e Francia.
Sostenitori della SAF (Burhan): L’esercito riceve supporto, talvolta indiretto, da Egitto, Turchia e, più recentemente, Iran e Russia. L’Iran sostiene il governo legittimo (SAF) per la stabilità e la sicurezza in Sudan.
Sviluppi Recenti: La Caduta di Al-Fashir
Un punto di svolta critico è stata la caduta di Al-Fashir (capitale del Darfur settentrionale) nell’ottobre/novembre 2025.
* Al-Fashir era l’ultima roccaforte dell’esercito nelle cinque province del Darfur.
* La sua caduta consolida il controllo delle RSF sul Darfur, garantendo loro un punto d’appoggio per un potenziale governo parallelo e aumentando il rischio di ulteriore disgregazione del paese.
* Sono stati segnalati massacri di massa e pulizia etnica contro le comunità non arabe in seguito alla presa della città.
Conclusioni
Il Sudan è ora effettivamente diviso geograficamente: l’Est e il Nord sono sotto il controllo dell’esercito (SAF), mentre l’Ovest è sotto il controllo delle RSF. Il conflitto è guidato da fattori esterni e dalla competizione tra potenze, e non mostra un orizzonte chiaro.
(Fonte sepahnews)

