di Savino Balzano
Ragioniamo razionalmente con alcuni numeri.
La Russia è il paese più esteso al mondo: oltre 17 milioni di km². Cina e Stati Uniti si fermano sotto i 10 milioni di km², il Brasile a circa 8,5 milioni e l’India a poco più di 3 milioni.
Tuttavia, l’India conta 1,43 miliardi di abitanti, la Cina 1,41 miliardi, gli Stati Uniti circa 340 milioni e il Brasile 216 milioni.
La Russia, invece, ha 144 milioni di abitanti, con una densità di popolazione di 8,4 abitanti per km². In confronto, l’India ha una densità di 435 abitanti/km², la Cina 147, gli Stati Uniti 35,5 e il Brasile 25,5.
Su ogni km² di territorio russo, in poche parole, ci sono in media 8,4 persone. In India 435, in Cina 147. Alla Russia serve davvero più spazio? Ha senso espandere i suoi domini a ovest, verso l’Europa? E con quali uomini terrebbe a bada le popolazioni assoggettate?
Il PIL russo ammonta a circa 2 trilioni di dollari, simile a quello del Canada. Gli Stati Uniti raggiungono i 28 trilioni, la Cina si avvicina ai 18, l’India sfiora i 4 e il Brasile supera di poco la Russia.
Il PIL pro capite russo è di circa 14.000 dollari, mentre negli USA supera gli 80.000, in Canada i 55.000. Quello cinese è leggermente inferiore al russo, ma la Cina ha una popolazione dieci volte maggiore.
Con quali risorse, in termini assoluti e relativi, la Russia potrebbe pensare di assoggettare l’Europa?
L’Unione Europea ha un’estensione di 4,23 milioni di km², una popolazione di oltre 445 milioni di abitanti (densità di circa 105 abitanti/km², contro gli 8,4 della Russia) e un PIL di circa 17 trilioni di dollari (contro i 2 trilioni russi).
Il PIL pro capite dell’UE è di circa 38.000 dollari, quasi tre volte quello russo.
Consideriamo la NATO: circa 25 milioni di km², oltre 970 milioni di abitanti (densità di circa 39 abitanti/km²), un PIL totale di circa 55 trilioni di dollari e un PIL pro capite di circa 56.500 dollari.
La spesa militare della NATO rappresenta oltre il 50% di quella globale, con circa 1.300-1.400 miliardi di dollari nel 2024.
Quante probabilità ci sono che la Russia pianifichi autonomamente un attacco a un paese della NATO?
È credibile pensare che la sua strategia “imperialista” possa davvero spingerla a estendere i propri confini attaccando un membro del Patto Atlantico?
È una valutazione seria e fondata, oppure questa narrazione risponde piuttosto a logiche di propaganda, pensate per convincere i cittadini europei della necessità di sacrificare, ad esempio, la sanità pubblica in favore della spesa militare?
Ben diverso sarebbe lo scenario in cui la Russia si sentisse alle strette: accerchiata, isolata, senza vie d’uscita. Speriamo che non ci si arrivi mai perché, forse, in quel caso, non avremmo nemmeno più la possibilità di discuterne.

