a cura di Zenit
La Commissione Europea ha presentato al Parlamento e al Consiglio Europeo «una tabella di marcia per raggiungere la prontezza di difesa dell’Europa».
Nel documento si afferma che «entro il 2030 l’Unione Europea e i suoi Stati membri devono essere in grado di agire in modo indipendente e assumersi la responsabilità della propria difesa e sicurezza senza fare eccessivo affidamento su altri».
Il riferimento implicito è – finalmente – a una difesa del nostro Continente senza gli Stati Uniti.
L’attuale contesto internazionale richiede «che gli Stati membri agiscano insieme, piuttosto che frammentare gli sforzi in iniziative nazionali non coordinate».
Per raggiungere questo obiettivo, la Commissione propone «una serie di iniziative europee iniziali di preparazione di natura paneuropea».
Tra queste vi sono «l’Iniziativa Europea di Difesa con Droni, la Sorveglianza del Fianco Orientale, lo Scudo Aereo Europeo e lo Scudo Spaziale Europeo», aperte a tutti gli Stati membri che vorranno parteciparvi.
Viene inoltre evidenziata la necessità «che l’Europa disponga di una base industriale forte, resiliente e tecnologicamente innovativa, con radici nell’Unione Europea, che le conferisca un vantaggio strategico e l’indipendenza necessaria».
L’Europa deve «abbracciare l’innovazione, posizionandosi all’avanguardia nel settore della tecnologia della difesa, in particolare per quanto riguarda l’uso dell’Intelligenza Artificiale».
Si riconosce infatti che «coloro che sviluppano le proprie tecnologie saranno i più forti e i meno dipendenti, in particolare per quanto riguarda i droni, i satelliti o i veicoli autonomi».
La Commissione Europea propone «di incentivare un aumento degli investimenti privati e pubblici nel settore della difesa e dello spazio», a cui dovranno aggiungersi gli «altrettanto importanti flussi di capitali privati destinati alla difesa», in modo da «ottenere la massima efficienza e il massimo impatto dal sostegno finanziato dall’Unione Europea».
Il Consiglio Europeo «ha confermato la sua determinazione a realizzare questo obiettivo in modo rapido e su vasta scala».
Proprio come abbiamo scritto nel nostro quaderno «L’Europa – Nel Nuovo Mondo Multipolare» nel capitolo su «La Sovranità Militare», l’Europa «deve unirsi anche sotto l’aspetto militare se vuole riconquistare la propria sovranità e perseguire i propri interessi, anche attraverso la credibilità della minaccia dell’uso della forza».

