IL CASO NEXPERIA

a cura di Termometro Geopolitico

21 Novembre 2025

I Paesi Bassi (e più in generale l’UE) hanno fatto marcia indietro e stanno restituendo Nexperia al suo proprietario cinese. Un’umiliazione totale; tuttavia, vale la pena di ripercorrere brevemente ciò che questo triste episodio ci dice sulla situazione geoeconomica dell’UE, sempre più precaria e traballante.

I Paesi Bassi hanno espropriato Nexperia dopo aver subito pressioni da Washington. L’UE ha sostanzialmente seguito gli ordini del Dipartimento del Tesoro statunitense, che ha dichiarato che avrebbe applicato sanzioni secondarie a Nexperia in quanto società posseduta per oltre il 50% da un’entità sanzionata.

Come l’Europa ha dimostrato più volte, non ha alcuna difesa contro sanzioni statunitensi di questo tipo, quindi deve rispettarle. Ciò significa, di fatto, che Washington può usare l’accesso al mercato europeo, così come l’accesso al mercato statunitense, come leva nei negoziati. E ironicamente, è esattamente ciò che ha fatto in questo caso, barattando, nell’ambito dei negoziati con Pechino, proprio la regola che i Paesi Bassi cercavano di rispettare. In altre parole, gli europei hanno danneggiato la propria economia e la propria reputazione per seguire una regola statunitense che gli Stati Uniti stessi hanno deciso di non seguire pochi giorni dopo.

Nel frattempo, dall’altra parte del libro mastro, le autorità olandesi (e più in generale dell’UE) sembrano non aver considerato le conseguenze della loro decisione di espropriare Nexperia. Sembravano sinceramente convinte di poter rubare un’azienda multimiliardaria alla Cina e che tutto si sarebbe potuto risolvere senza troppi problemi.

La combinazione di arroganza e stupidità è in realtà spaventosa. Invece, la Cina, come prevedibile, ha reagito interrompendo immediatamente la fornitura dei componenti necessari al funzionamento di Nexperia, il che ha minacciato di bloccare completamente le industrie chiave dell’UE, inclusa l’industria automobilistica, e rifiutando poi qualsiasi compromesso che non fosse l’immediata restituzione di Nexperia ai suoi legittimi proprietari. Questo ha spinto i diplomatici olandesi e dell’UE a cercare una soluzione. Ma sembrano essersi resi conto che non solo non hanno alcuna difesa contro le sanzioni statunitensi (su aziende o individui: vedi cosa successo al giudice della CPI), ma non hanno alcuna difesa contro la coercizione economica cinese: è stato banalmente semplice per la Cina mettere l’UE all’obbedienza su questa questione; non è stato nemmeno necessario il dispiegamento dell’artiglieria economica pesante.

Questa è la situazione dell’UE: già povera rispetto agli Stati Uniti – che meno di vent’anni fa avevano un PIL pro capite paragonabile a quello dell’Europa – costretta, attraverso la follia della sua politica anti-russa e l’insidiosa presenza di strutture statunitensi in ogni aspetto della sfera economica, sociale, militare e politica europea, a un vassallaggio sempre maggiore che provoca danni sempre più grandi all’economia dell’UE. Incapace di difendersi dalle conseguenze di tali danni. Geopoliticamente impotente. Senza una strategia. Gestita da sciocchi arroganti.

IL CASO NEXPERIA
IL CASO NEXPERIA

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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