di Daniele Logoluso
Al netto della vicenda “famiglia nel bosco” possiamo capire che:
– Viviamo in uno stato di matrice comunista che si appropria della prole a seconda dei parametri da se stesso imposti, infischiandosene della legge naturale e dei veri diritti dei bambini e delle famiglie nella scelta educativa.
– Appena esci dai canoni imposti dalle élite globalista, varcando la soglia del recinto della dittatura ideologica, ti ritrovi i cani da caccia alle calcagne che non vedono l’ora di farti a pezzi.
– Ci scassano i maroni col green, ci mettono i tappi attaccati alle bottiglie, ci vietano l’utilizzo di macchine a diesel e benzina, di combustibile fossile, ci impongono le pale eoliche, minacciano multe oltre che farci sentire in colpa per via dell’inquinamento procurato dall’uomo parassita, ma quando qualcuno va a vivere il green sul serio, non va bene, addirittura trovano inadatta e folle una famiglia che vive secondo un modello più che sostenibile, sia in termini ecologici che intellettuali.
Lo abbiamo visto con il covid, lo abbiamo sperimentato con la narrazione delle ultime guerre in corso, siamo in un’enorme gabbia dalla quale se vuoi uscire devi pagare caro il tuo gesto, loro non ti lasceranno mai in pace perché temono di perdere le fondamenta sulle quali poggiano perché esse sono i popoli, quelli che se si svegliassero in massa li farebbero cadere nel baratro.

