di Hanieh Tarkian
“L’attesa della Parusia del Salvatore dev’essere un’attesa attiva. Cosa significa attesa attiva? Significa che la liberazione dall’ingiustizia e dall’oppressione di questo mondo non avverrà in modo miracoloso con l’avvento del Salvatore, è sbagliato pensare che tutto si aggiusterà miracolosamente con la sua Parusia, senza alcuno sforzo da parte degli esseri umani. Egli sarà sostenuto e appoggiato da coloro che si saranno già allenati e tenuti pronti per la sua venuta, coltivando in sé la pietas, quel timore reverenziale nei confronti della divinità che permette all’individuo di controllarsi e autogestirsi preparandolo all’obbedienza, in realtà, prima ancora che gli venga ordinato, lui sa già cosa gli verrà chiesto. Pertanto quando avverrà la Parusia, lui sarà potenzialmente pronto.
La pietas può essere coltivata attraverso la disciplina e l’edificazione di sé, ma dev’essere anche accompagnata dalla militanza nella società, a livello spirituale, culturale, politico ed economico, in breve in qualsiasi dimensione della vita umana. Proprio come uno Stato deve aspirare all’indipendenza dalle ingerenze straniere e all’autosufficienza, l’individuo deve anelare all’autosufficienza nella virtù, ossia essere riuscito a edificare se stesso in modo talmente completo da sapere che dovrà appoggiare e sostenere il suo Comandante nello stabilire la giustizia e la virtù nel mondo, e ciò significa che dovrà essere già un individuo giusto e virtuoso. Esattamente come l’efficienza di uno Stato deve manifestarsi in tutti i campi ed essere omnicomprensivo, così la virtù e la pietas della persona che attende con impazienza la Parusia del Salvatore devono essere omnicomprensive e abbracciare tutte le dimensioni della sua vita.
L’onnicomprensività nella virtù corrisponde al diventare manifestazione degli attributi e dei nomi divini, quindi all’intraprendere con successo quel percorso di realizzazione esistenziale che porta l’individuo alla prossimità divina, quel sentiero che porta dalla pluralità all’unicità”.

