di Antonio Baldini
Il Draghistan dichiara ufficialmente guerra alla Russia, rischiando così di cacciare l’intero popolo italiano in un vicolo cieco.
Davanti alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni (tale è il peso decisionale che ha ormai il Parlamento italiano) si è tenuto stamattina un incontro in videoconferenza con il presidente ucraino Zelensky, divenuto da nazionalista aggressivo simbolo dei pacifici e democratici popoli dell’est Europa.
Discorso conclusivo del premier Draghi, il quale proclama che l’Italia non solo darà aiuto ai profughi ma fornirà armi alla “resistenza ucraina”.
La geopolitica e l’arte della diplomazia sono sconosciute a “super Mario”: nemmeno una parola per cercare quanto meno di comprendere gli antefatti che hanno fatto esplodere il conflitto russo-ucraino e favorire una soluzione negoziata.
Applausi da parte di tutta (o quasi) la Camera.
