di Vincenzo Di Maio
La democrazia è uno dei tanti feticci ideologici privi di fondamento, un ideale inconsistente basato sulla adeguata significazione di un corpo, ossia il demos ovvero il popolo, che governa sè stesso, un autogoverno di pura anarchia privo di un fondamento realistico, in quanto annulla la consapevolezza della sua organicità tra la centralità del cuore e del cervello, che insieme formano un campo di governo di un qualsivoglia corpo unitario, una concezione che ricorda un’altra mistificazione politica che è la dittatura del proletariato, un moto politico in cui non vige un capo ma una moltitudine che si autogoverna dettando leggi a sè stessa.
Concezioni entrambe che non possiedono il senso organico che concerne la politica dello zoon politikun, un animale politico che, come dimostra la natura attraverso l’analisi della biosociologia, possiede sempre un organizzazione gerarchica e aristocratica.
Infatti la democrazia nella storia si è dimostrata essere sempre il potere di un’oligarchia rappresentativa, ieri ad Atene e oggi nel mondo liberalista dell’Occidente decaduto.
Il risveglio del pianeta parte dall’Occidente con il suo liberalismo, proprio da quel mondo che voleva realizzare il nuovo ordine mondiale, un risveglio che illuminerà l’intero pianeta Urantia.
