UNA QUESTIONE DI FREQUENZA

di Emanuele Spitaleri

È tutta una questione di frequenza.

È sempre una questione di frequenza.

Ecco perché è fondamentale sentire, semplicemente sentire.

In prossimità di persone, luoghi, situazioni, l’unico atto che ogni essere umano dovrebbe compiere prima di farsi obnubilare dall’illusione dell’apparenza è sentire, nient’altro.

Ma che cos’è la frequenza?

In fisica è il numero di eventi che si ripetono identici o quasi identici in una data unità di tempo.

E nello specifico, quando si parla di suono, di onde elettromagnetiche (come le onde radio o la luce), di segnali elettrici oscillatori o di altre onde simili, la frequenza in hertz è il numero di cicli della forma d’onda ripetitiva per secondo.

Non è poi tanto difficile comprendere la dinamica che sottende a tutto questo.

Un esempio semplice può essere la frequenza cardiaca.

Sappiamo che l’indicatore di frequenza varia se il corpo si trova sotto sforzo o a riposo.

Se sottoposto a uno sforzo considerevole è noto a tutti che il numero dei battiti che un cuore compie in un minuto inevitabilmente si alza, così come si abbassa se a riposo.

Ma da cosa dipende l’intensità della frequenza?

Certamente dall’apparato psicofisico che possediamo, e quindi innanzitutto da ciò che abbiamo ereditato geneticamente ma non solo geneticamente…

In secondo luogo dall’ allenamento esteriore e interiore che siamo capaci di sostenere e quindi dalle abilità e capacità che abbiamo sviluppato o siamo in potenza di sviluppare attraverso l’esperienza.

In terzo luogo bisogna considerare le sollecitazioni esterne: quantità di ossigeno, temperatura, intensità dello sforzo, tipologia di nutrimento, eccetera eccetera eccetera…

Ciò che non bisogna mai sottovalutare è che le leggi che sottendono alla materia sono le stesse che sottendono allo Spirito e viceversa.

La materia non è altro che Spirito condensato così come lo Spirito non è che materia rarefatta.

Non esiste nulla di sovrannaturale o di metafisico in senso stretto, tutto rientra sempre e comunque nell’ordine delle leggi della Natura che poi non sono altro che le leggi dell’Assoluto, le leggi di Dio per l’appunto.

È chiaro che ciò che è rarefatto o sottile, non può essere percepito che da esseri viventi che lavorano sul sottile e che dunque quotidianamente si sforzano per fare della propria vita qualcosa di prezioso, raro (rare-fatto appunto).

Così come il densamente grossolano é tutto ciò che vive chi è completamente identificato nella spessità della materia.

Tutto qua.

C’è chi lavora dentro di sé ogni istante per allenare il proprio cuore a diventare il centro nevralgico della propria vita vibrazionale.

C’è chi lavora fuori di sé ignorando perfino l’idea che tutto sia semplicemente vibrazione.

Esiste un lavoro conscio e un lavoro inconscio.

Esistono vite spirituali e vite materiali.

Questo mondo è semplicemente una grande palestra, niente di più.

Ci si prepara a salire o a scendere.

A innalzare le proprie e altrui frequenze o ad abbassare le proprie e altrui frequenze.

Giacché nessun essere vivente è un isola, ma un universo in miniatura.

Ci troviamo tutti, proprio tutti sulla stessa scala musicale… e per tutti è sempre una questione di frequenza.

Ciò che suoni lo decidi tu.

UNA QUESTIONE DI FREQUENZA
UNA QUESTIONE DI FREQUENZA

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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