di Luca Leonello Rimbotti
Dice Vico che all’origine della comunicazione umana c’è non il linguaggio, ma l’immagine, non il concetto, ma il Mito. Immagine e Mito che ogni popolo, in virtù della sua propria ed esclusiva virtù, plasma per vie diverse e molteplici. Il Mito è la lingua divina ed eroica. Chi procede per concetti ha una diversa e più bassa levatura di chi avanza per folgorazioni d’immagini: «Gli uomini non sono membri di un universale generico, che li uguaglia tutti indistintamente sotto un unico concetto, ma sono la progenie reale di un capostipite divino: non sono uomini, ma eroi, diversi per natura da coloro che non risalgono a un simile progenitore[…] Alla contrapposizione delle lingue corrisponde la contrapposizione delle nature che in quelle lingue si manifestano: l’umanità è scissa in una natura ‘nobile’ e in una natura ‘volgare’».
Essere uomo, dunque, non basta. Occorre essere uomo divino, eroe, per accedere alla sfera di una conoscenza e di una comunicazione superiore.
