di Lorenzo Tucci
I Globalisti vedono lo stato come un’azienda;
la guerra come un videogioco dove si contrappone sempre il ‘buono’ e il cattivo di turno;
l’alta finanza usuraia proprietaria del denaro che emette dal nulla come un oracolo;
i confini come un vezzo;
Il senso di appartenenza per cultura, ideali, tradizioni ad un popolo come un intralcio;
il dissenso come un pericolo;
la sovranità come una colpa;
lo schiavismo come un progresso.
