di Alex Von Punk
Nell’ottica webero-marxista pianificazione e liberalizzazione sono due facce della stessa medaglia, che furono incarnate in Europa dal processo d’integrazione che poi avrebbe portato dal Piano Marshall al mercato unico. Già all’epoca, secondo Castoriadis, l’Unione Sovietica non era un modello alternativo, ma un’immagine del nostro futuro: quel futuro che oggi ci appare con le fattezze della Repubblica popolare cinese, quella repubblica che Giorgio Agamben, ha descritto come “capitalismo comunista”, il sistema che ha trovato un modo di perpetuarsi all’infinito attraverso la proliferazione dei consumi.
Il capitalismo in ogni sua variante, ha in sé oggi, una sola contraddizione fondamentale: la divisione tra dominanti e dominati, che induce nei lavoratori una profonda crisi di senso a causa della reificazione dei rapporti (ciò che Lukács chiamava alienazione e ciò che Debord chiama chiamato “spettacolo”).
