a cura di dr.ssa Giada Aghi
Se un terapeuta non ha davvero a cuore il proprio paziente, non può essergli veramente d’aiuto.
Un terapeuta che non ha fatto e continua a fare un profondo lavoro su di sé, non può essergli davvero d’aiuto.
Il paziente sceglie te, tu terapeuta scegli il paziente per un percorso di relazione che prima di tutto deve essere di cuore.
Gli inconsci si scelgono.
Il terapeuta ti guarderà con gli occhi forti di un padre (il maschile) e con gli occhi dolci e accoglienti di una madre (il suo femminile) e solo così permetterà a quel Bambino, che non ha ricevuto all’epoca questo nutrimento, di riparare, di ristrutturare, di guardarsi con occhi nuovi.
Gli occhi di una madre e di un padre che lo vedono davvero in tutta la sua bellezza…
Sempre con amore.
Fonte: Medicina della Psiche
