LA SCIENZA NON SOPPRIME L’IGNOTO

di Alex Tattoli e Mike Plato

Non concordo sul fatto che la scienza sopprima l’ignoto. Bisogna intendersi sul Tipo di IGNOTO su cui la scienza indaga.. È l’ignoto che non va oltre ciò che si presenta come particella. È il mistero dell’onda ciò che la scienza ritiene non esistente, superstizione, quindi da sopprimere. Quando parlo in gergo quantistico di particella e onda intendo essoterico – materico – letterale Vs esoterico – spirituale – anagogico

Se le masse si prostrano davanti alla scienza è perché gli individui non sanno nulla di se stessi e quel poco che intuiscono li terrorizza, giacché il ragguaglio cosciente di sé conduce presto o tardi al problema del senso della vita e quello della morte. Non si rivolgono alla scienza per 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘳𝘦, ma al contrario, per soffocare quei pochi affioranti presentimenti con il gas nervino delle (presunte) certezze sovra-personali.

Quanto più un individuo ha paura, tanto più è devoto alla scienza, la quale, a differenza del dio da cui è persuaso di essersi affrancato, 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘰 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘢, non gli chiede sacrifici o sforzi, benedice i suoi capricci, tassonomizza e normalizza i suoi sfaceli, gli assegna d’ufficio una patente di prestigio intellettuale e infine lo dispensa dall’ignoto/senso/morte.

Non a caso al progresso scientifico corrisponde un sempre maggiore indice di dissociazione.

Tutto ciò di cui si occupa la scienza ha a che fare con la mimetizzazione psichica del problema dell’ignoto. E giacché il primo luogo in cui l’ignoto si annida è in fondo al proprio essere, l’individuo lascia che la scienza si insedi come baluardo e dogana tra se e se stesso. Questa ingerenza psichica gravissima è ormai elevata a sistema-mondo.

La scienza, consapevolmente o no, non mira più a 𝘤𝘰𝘭𝘮𝘢𝘳𝘦 l’ignoto, -ossia a conservarlo insieme alla teoria che lo decifra- ma a sopprimerlo insieme al dubbio che lo accompagna.

Paura e tracotanza, fuse insieme, azionano a molla questo nuovo individuo dissociato che 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘦 nella scienza nella misura in cui essa lo dispensa dall’autocoscienza, e che così facendo invece di preservarlo dalla morte, ve lo conduce più in fretta.

È impossibile predire a cosa condurrà questo scenario egemone e totalitario.

Ma non sembra fantasiosa l’ipotesi secondo la quale ci ritroveremo nella paradossale e tempestosa situazione in cui a venirci in soccorso sarà il caos, la pulsione tellurica delle retrovie nebbiose. Spero di essere ancora vivo il giorno in cui ogni “certezza” sprofonderà nell’oceano come una marcia Atlantide e inizierà un’era di esodo, di pellegrinaggio, di vento e di aurora

LA SCIENZA NON SOPPRIME L’IGNOTO

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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