di Alexander Dugin
Nell’ambito delle teorie delle relazioni internazionali, il realismo e il liberalismo sono espressioni eclatanti dell’egemonia concettuale: costruiscono tutti i loro concetti sulla base dell’universalismo implicito dell’Occidente e dei suoi valori (e anche interessi) e, di conseguenza, garantiscono e sostengono attivamente l’ordine egemonico.
Su un altro piano, il modello unipolare e l’approccio multilaterale, e persino la non-polarità globale, sono anch’essi formulazioni varianti dell’egemonia, sia diretta e aperta (l'”unipolarismo” e la “versione soft”, ossia il multilateralismo) sia implicita e sottile (poiché la globalizzazione, il transnazionalismo dei neoliberali e i progetti costruttivisti sono anch’essi forme di espansione del codice occidentale all’intero pianeta).
Pertanto, l’elaborazione di una teoria del mondo multipolare deve passare attraverso il rifiuto dei fondamenti stessi dell’egemonia occidentale e, di conseguenza, delle teorie delle relazioni internazionali costruite su di essa.
