di Filippo Goti
La storia del “Libro dei Salmi” ci testimonia come queste composizioni non fossero, come purtroppo sono oggi considerate anche in alcuni ambienti pseudo esoterici, solamente delle preghiere atte alla supplica o ad un arido devozionalismo , e neppure un conformarsi, un arrendersi passivamente ad una volontà divina ed estranea dall’uomo. Il “Libro dei Salmi” nasce dalla pulsante tradizione popolare , e ognuno dei suoi versi rappresenta un breve e diretto dialogo fra il Salmista e il Divino, colloquio dove l’uomo espone il proprio stato d’animo o la condizione personale o della collettività, e invoca, in guisa della particolare necessità o contingenza, la manifestazione riparatrice, benedicente o punitrice divina. Il rapporto che si viene a creare, o che si dovrebbe creare, fra l’uomo e la sacra intelligenza tutelare ha quindi natura intimistica e privata, intessuto dalle infinite e cangianti sfumature dell’animo. Gioia, amore, ira, dolore, sofferenza, paura, richiesta di aiuto, di conforto e molteplici altre sono le turbinanti voci, veemente scolpite nei Salmi, dell’anima inquieta e sospesa in questo palcoscenico chiamato vita. I Salmi sono componimenti vergati dall’intelligenza emotiva umana, che vogliono scuotere Dio, direttamente o attraverso i suoi intermediari angelici, dalla sua naturale distrazione innanzi alle vicissitudini umane. Il Salmo è quindi un grido dell’IO rivolto a DIO, una voce che dal basso si protende verso l’Altissimo e che rimanda un continuo ritornello: “IO UOMO SONO QUI, E TU MIO DIO DOVE SEI?”
I SALMI: Storia, Preghiera, Meditazione, Magia e Angeli
