Allarme sulle navi da guerra: perché la Cina potrebbe superare la marina Usa

di Paolo Mauri

Con il National Defense Authorization Act del 2022, il Congresso Usa aveva autorizzato un finanziamento di 4,9 miliardi di dollari per la costruzione di cacciatorpediniere della classe Arleigh Burke e altri 4,7 miliardi per due caccia di nuova concezione, due navi da trasporto e un rifornitore di squadra.

La maggiore attenzione alle capacità navali statunitensi arriva dopo l’aumento delle costruzioni navali della Cina, i cui cantieri navali sfornano unità militari a un ritmo impressionante. Attualmente, la Us Navy è tenuta per legge ad avere almeno 355 navi, sebbene siano in atto piani per espandere la flotta tra 398 e 512 navi, che comprende sia piattaforme con equipaggio che senza, ma il numero di unità disponibili oggi è meno di 300.

Tutti i problemi della Marina Usa

Si tratta di un obiettivo ambizioso poiché il numero di cantieri navali privati e pubblici è diminuito in modo significativo con perdita di personale esperto, costi in aumento e cicli di crescita-declino nelle acquisizioni navali sempre più ravvicinati. Dal 1993, il numero di cantieri navali pubblici utilizzati dalla marina statunitense è sceso da otto a quattro, due si trovano sulla costa occidentale e due sulla quella orientale. Ciò si è verificato a causa delle dinamiche post Guerra fredda degli anni Novanta.

Tuttavia, questi quattro cantieri navali hanno bacini di carenaggio dalle funzioni limitate, attrezzature obsolete e ritardano regolarmente la manutenzione per le flotte di sottomarini e portaerei. Da quest’ultimo punto di vista, un rapporto del Gao (il Government Accountabilty Office) edito ad agosto del 2020 mostrava una situazione allarmante: il 75% dell’attività di manutenzione pianificata è stata completata in ritardo nel periodo 2015-2019, con un ritardo medio di 113 giorni per le portaerei e 225 giorni per i sottomarini. Per quanto riguarda, invece, i 22 cantieri navali privati che lavorano sulle altri navi di superficie e anfibie, i giorni di ritardo nell’attività di manutenzione sono stati ridotti di circa il 41% dal 2019.

Generalmente, però, la situazione è tutt’altro che rosea: tre cantieri navali hanno lasciato il settore e solo un cantiere navale è rimasto aperto dagli anni Sessanta. Sia Huntington Ingalls Industries che General Dynamics, i due maggiori costruttori navali statunitensi, hanno fatto segnare un nuovo record di ritardo nella costruzione durante il 2020.

Corsa contro il tempo per recuperare sulla Cina

I ritardi sono anche dovuti a un problema di straordinari del poco personale specializzato impiegato nei cantieri: troppo lavoro da svolgere porta a un calo della produttività, e quindi a un allungamento dei tempi di consegna. Ritardi causati, come si è visto, da problematiche strutturali che stanno vanificando i tentativi statunitensi di ingrandire la flotta: la Marina dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese potrebbe schierare fino a 400 navi nei prossimi anni, ha detto il segretario della marina Usa Carlos del Toro a febbraio di quest’anno, rispetto alle circa 340 attuali.

Come abbiamo visto il piano per arrivare a 355 navi entro il 2045 probabilmente fallirà se non verrà fatta una profonda ristrutturazione delle capacità cantieristiche statunitensi, e comunque prima di quella data, molte unità verranno ritirate dal servizio, quindi l’obiettivo resta molto lontano da raggiungere. Del Toro in quella occasione aveva anche affermato che i cantieri navali statunitensi non possono eguagliare la produzione di quelli cinesi, e anche in questo caso è una mera questione di numero. “Hanno 13 cantieri navali, in alcuni casi il loro cantiere navale ha più capacità: un loro cantiere navale ha più capacità di tutti i nostri cantieri navali messi insieme. Ciò rappresenta una vera minaccia”, aveva detto ancora il segretario della Us Navy.

L’ultima tegola sui piani navali statunitensi è arrivata più di recente: nonostante la spinta del Congresso affinché la marina inizi ad acquisire tre cacciatorpediniere classe Arleigh Burke flight III all’anno, la richiesta di bilancio per il 2024 svelata la scorsa settimana mostrava che solo due di queste unità erano previste. Questo perché i cantieri navali statunitensi stentano a costruire due cacciatorpediniere all’anno, figuriamoci tre.

All’ufficio per la valutazione dei costi e dei programmi del segretario alla Difesa non pensano che stanziare ulteriori fondi per un cacciatorpediniere aggiuntivo sia un uso saggio delle risorse che aiuterà i cantieri navali a consegnare le unità più velocemente: si tratta solo di uno spreco di soldi per un lavoro che si accumulerà in quanto ci saranno sempre gli stessi problemi fino a quando non verrà snellita la catena di approvvigionamento e sistemati i problemi della forza lavoro, quindi passare da due cacciatorpediniere/anno a tre, come da programmi, è irrealistico stante il perdurare delle difficoltà dei cantieri navali.

Una nave da guerra americana in cantiere al Norfolk Naval Shipyard in Virginia. Foto. Us Navy MCSN Steven Edgar

Cosa potrebbe cambiare

Però qualcosa sembra muoversi: Ingalls Shipbuilding ha dichiarato a Usni News che il cantiere è pronto a supportare la costruzione di tre cacciatorpediniere all’anno se la Us Navy dovesse seguire questa strada, ora che ha terminato la produzione di altre unità tra cui alcune per la Guardia Costiera statunitense. Anche Bath Iron Works ha fatto sapere che sta “lavorando per recuperare in modo aggressivo il programma” facendo “importanti investimenti in forza lavoro e strutture, sia per espandere la produzione di cacciatorpediniere sia per garantire che la capacità rimanga intatta anche in futuro”, ma gli effetti di questa piccola riforma si vedranno nel medio termine e soprattutto non toccheranno quello che invece, come abbiamo visto, è un problema strutturale generale che riguarda tutte le unità navali statunitensi, compresi sottomarini e portaerei.

Del resto, proprio dal punto di vista delle unità subacquee, le nuove costruzioni (gli Ssn classe Virginia) non si adattano a tutti i bacini di carenaggio disponibili negli Stati Uniti (12 su 17), quindi, in una prospettiva di medio/lungo termine, quei cantieri in grado di ospitarli vedranno accumularsi il lavoro se non verranno fatti importanti e diffusi miglioramenti strutturali.

Il Congresso ha esortato la marina a lavorare per l’acquisto di tre cacciatorpediniere all’anno e hanno aggiunto un terzo cacciatorpediniere in più rispetto alla richiesta di due fatta dalla Us Navy per quest’anno, inoltre ha anche incluso una disposizione nel disegno di legge che consentirebbe al servizio di firmare un multi accordo di approvvigionamento per un massimo di 15 cacciatorpediniere. Tuttavia, una situazione di grave insufficienza dei cantieri navali non si risolve dando alla Us Navy più mano libera, ma occorrerebbe un piano strutturale ben finanziato e coordinato.

Fonte: Inside Over

Allarme sulle navi da guerra: perché la Cina potrebbe superare la marina Usa
Allarme sulle navi da guerra: perché la Cina potrebbe superare la marina Usa

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: