di Ernst Jünger
“Se consideriamo una cultura o il suo vettore vivente, il popolo, come una sfera in continua espansione, è la volontà, la volontà radicale e brutale, che deve essere preservata e accresciuta, cioè la volontà di lotta, la forza magnetica centro da cui la struttura trae la sua solidità. Se questo centro perde la sua energia, dovrà solo risolversi nei suoi atomi.
Gli esempi storici abbondano. In ogni crollo, vediamo una debolezza che uno shock esterno rivela improvvisamente. Questo shock arriva ogni volta con infallibile certezza; è dovuto alla costituzione di questo mondo. La mania di distruzione è profondamente radicata nella natura umana; tutto ciò che è debole è la vittima. Che cosa avevano fatto i peruviani agli spagnoli? Per fortuna, le corone delle foreste vergini che ondeggiano oggi sulle rovine dei loro templi solari canteranno la risposta. È il canto della vita che si divora. Vivere equivale a uccidere.”
