NON IN NOME MIO

di Federico Federici 

L’Italia guerrafondaia è qualcosa di innaturale, perché sono 80 anni che l’Italia ripudia la guerra. Non abbiamo nemmeno più il servizio militare obbligatorio da quasi 20 anni, possedere un’arma da fuoco è limitato a pochi e, per quei pochi, continuare a possederla è solo una scocciatura burocratica infinita. Un popolo cresciuto tra il buon cibo, il bel vestire, i paesaggi naturali fra i più belli del mondo, con un patrimonio artistico che rappresenta il 70% di tutto il patrimonio mondiale. Un popolo cresciuto con l’idea della bellezza, della maestosità, dell’ingegno umano, idee che fanno parte della sua tradizione. Un popolo che è cresciuto con l’idea della mamma che è sempre la mamma, una figura capace di far rimanere gli uomini eternamente figli e mai cresciuti. Un popolo che è cresciuto con l’idea che non serva agitarsi tanto, perché si è sempre saputo che: “fatta la legge, trovato l’inganno”, un popolo impunito, con una capacità carceraria ridicola rispetto alla popolazione, un popolo che è abituato a essere dominato, ma che invece di agitarsi risponde con la celebre frase:”Francia o Spagna l’importante è che si magna”, per sottolineare che non è importante chi comandi, ma l’importante è che si continui a mangiare. Un popolo refrattario alla guerra, all’uso delle armi come soluzione dei conflitti, un popolo con un forte spirito di accoglienza, con un movimento turistico fra i più consistenti al mondo, turisti che vengono appositamente nel “Belpaese” per queste caratteristiche uniche. Eppure, nonostante tutto questo, oggi OGNUNO DI NOI è stato portato dentro una guerra senza NESSUNA POSSIBILITÀ di rimanerne al di fuori. So che ormai oggi, abituati al virtuale, tutto sembri solo un film, ma questo NON È UN FILM. L’Italia è in guerra contro la Russia, l’Italia è completamente schierata in una posizione chiara, netta e decisa contro tutto ciò che è legato alla Russia. L’Italia MINACCIA la Russia, offende e denigra tutto ciò che è russo e manda armi da usare contro la Russia. L’Italia è l’unico Paese Europeo che è in stato di emergenza fino al 31/12, a causa della guerra. In Italia ci sono 113 basi militari americane, decine di atomiche sono nel nostro territorio, l’Italia è uno dei Paesi più a rischio, nel caso di una escalation bellica. Siamo schierati, SIAMO IN GUERRA di fatto e questo NON è UN FILM. Ma davvero davvero sareste disposti a MORIRE e a combattere sul campo contro la Russia e non su internet? Perché è facile fare i guerrafondai pigiando dei tasti su un computer, ma non vi rendete conto che qui non si sta scherzando, qui si fa sul serio. Pensateci bene quando fate i guerrafondai su internet, affermando anche che chi non è d’accordo con voi è un deficiente, pensateci bene, perché se la guerra arrivasse qui, in Italia, poi vi svegliereste di colpo dal vostro sonno ipnotico e ritornereste in un amen nella realtà delle cose. Un’Italia guerrafondaia è contro-natura, ma ormai SIETE ABITUATI a ciò che è innaturale, ormai siete abituati a scambiare il male per il bene e la realtà con la finzione, ormai siete abituati al virtuale, agli schermi, allo scrivere di tutto e anche il suo contrario senza subirne le conseguenze. Beh, non è detto che possiate farlo per sempre, le conseguenze prima o poi arrivano e, i guerrafondai da tastiera, nulla possono contro la guerra vera, guerra che potrebbe veramente arrivare anche sotto casa sua. Mandate armi e soldati, andate pure a combattere per non si sa bene cosa, ma sempre e comunque non tiratemi in ballo. Fate ciò che volete ma non nel mio nome e nel nome del popolo tutto. L’importante è svegliarsi da un potente incantesimo che ci vuole sfruttare usando belle parole. Tante belle parole usate da una cricca di potere costruita sopra i popoli e che agisce contro i popoli. Una cricca che ha come guida le logiche del danaro e del dominio, logiche ben nascoste dietro a falsi sentimenti di solidarietà, moralità e giustizia. Rendersene conto sarebbe già sufficiente. Il popolo non vuole la guerra, perché sa già in partenza che è proprio il popolo, è proprio la gente comune che ne paga le conseguenze. Not in my name…

NON IN NOME MIO

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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