di Pasquale Marzocca
Visto che mi sono abbastanza seccato di leggere continuamente idiozie sulla attualità recente, di fatue risse virtuali ed eroici schieramenti machisti pro Trump, Putin, NATO&Co. Nel quale si tenta di coinvolgermi cercando anche di individuarmi come appartenente a una tifoseria o all’altra, scrivo due righe su cose realizzabili con un po di buon senso spicciolo.
Bisogna guardare -mi limito a quello visto il mio status, non di economista ma semplice cittadino- al mondo dell’alta finanza, dei fondi di investimento, delle grandi banche d’affari che in termini di ricchezza sono enormemente più potenti dei singoli Stati.
Facciamo un esempio.
Un singolo fondo di investimento come BlackRock gestisce oltre dieci trilioni di dollari l’anno mentre l’Italia -per quanto disastrata è seconda realtà manifatturiera d’Europa e media potenza mondiale- ha un PIL di milleottocento miliardi.
Le differenze sono tali che il primo potrebbe comprarla e rivenderla circa cinque o sei volte.
Tutto ciò che si muove nel mondo, lo fa secondo logiche del tutto sovranazionali (come quelli dei suddetti fondi), bypassando gli interessi statali e raggiungendo ogni angolo del mondo.
Questo è confermato da alcuni fatti avvenuti in Cina, anche in Occidente tra il 2008 e il 2009, come la bolla adesso esplosa della Evergrande che ha messo in ginocchio milioni di cinesi -sulla carta le unità abitative erano già state acquistate tramite mutui- e condizionato il governo a schierare i tank per le strade.
Per l’appunto, tra gli azionisti di Evergrande c’è BlackRock e una delle più grandi banche a controllo statale, la Bank of Comunications che vede tra i suoi azionisti, si, lo Stato cinese ma solo al 13% mentre tutto il resto del pacchetto azionario è nelle mani dei fondi di investimento anglo-americani: BR, Vanguard, StateStreet, HSBC con sede nel palazzo del partito comunista cinese ma è istituto bancario londinese dal 1800 che nel suo CDA oltre agli azionisti delle menzionate agenzie occidentali vede anche la Banca Centrale di Norvegia che attraverso il suo fondo sovrano acquista azioni in tutto il mondo e spesso si trova legata con BR, ETC nei CDA delle più importanti aziende farmaceutiche, militari, finanziarie.
Quindi, le grandi banche, aziende, i fondi d’investimento d’Oriente sono legate a filo doppio con enti e istituti finanziari e commerciali occidentali che sulla carta sono loro concorrenti se non direttamente nemici.
Vediamo cosa succede con un altro, il più famigerato nemico della Nato e dell’Occidente. La Russia.
Prendiamo uno dei più grandi istituti finanziari russi, la Sberbank. Il 52% del pacchetto azionario è in mano al governo russo mentre il restante 48% è in mano ai “soliti” fondi: BR, Vanguard, StateStreet, JP Morgan e la Banca Centrale di Norvegia.
La Sberbank.
Vediamo la Gazprom, il fulcro di tutto ciò che sta accadendo di esiziale: energia, sanzioni, approvvigionamenti e razionamenti, guerra per procura, diplomazia, promesse elettorali e così via.
Il 50% delle azioni sono in mano del governo russo mentre l’altra metà è proprietà dei soliti fondi di investimento tra cui La Banca Centrale di Norvegia che a breve vedrà nelle vesti di suo governatore proprio quello Jens Stoltenberg che ora, in qualità di “ammiraglio” della Nato sta facendo fuoco e fiamme contro Putin.
Il segretario generale della Nato alla guida di una banca a cui interessa che le aziende dei paesi che combatte prosperino e con esse il suo fondo fiduciario.
Chiarito tutto questo, sarebbe carino la si smettesse di fare solo chiasso circa elezioni, presunte Tradizioni, eroismi e ideali d’accatto.
Si finisca di fare pornografia proiettando le proprie turbe e pruriti irrisolti su questo e quello o affibiando etichette al prossimo perché costa spendere qualche ora bruciando neuroni e leggendo qualche libro.
Qui, non ci sono poteri buoni ne schieramenti santi o dannati.
Le elezioni sono una farsa e chi vincerà (Meloni) farà finta di sbattere i piedi per poi agire come mamma BCE gli dirà di fare.
Chi fa campagna politica propugnando sigle, slogan e poi non vi dice che l’unico potere vivente, almeno su questo piano e ora, sono quello del denaro e di coercizione di una certa élite mente scientificamente cercando solo facili seggi per replicare la vicenda del M5S e vivere di fatua opposizione.
La vera rivoluzione è individuale, culturale e spirituale.
L’unica soluzione tradizionale (per chi ancora si diletta a masturbarsi su vacuità come quale modus vivendi adottare tra quello di Evola e Guenon) è la jihad interiore.
Tanto pagana quanto cristiana, musulmana ed ebraica.
