di Andrew Korybko
Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus ha ancora una volta violato sfacciatamente il codice di condotta del suo organismo globale politicizzando la sua posizione per spingere la propaganda terroristica. Questa volta, nel corso di un incontro con la stampa tenutosi mercoledì, ha ipotizzato che il razzismo sia il motivo per cui l’Occidente ha ridotto il suo sostegno pubblico al TPLF, che dal novembre 2020 sta conducendo una guerra ibrida del terrore contro l’Etiopia per volere dei suoi patroni occidentali, come punizione per la neutralità di principio di quello Stato civilizzato nella nuova guerra fredda.
Nelle sue parole, “negli ultimi mesi non ho sentito nessun capo di Stato parlare della situazione del Tigray in nessun luogo del mondo sviluppato. Da nessuna parte. Perché? Forse il motivo è il colore della pelle della gente del Tigray”. Questa affermazione è estremamente irrispettosa per diversi motivi, non ultimo il fatto che sta giocando la carta della razza sfruttando le politiche indiscutibilmente razziste dell’Occidente per manipolare l’opinione pubblica e indurla a fare pressione sui propri governi affinché facciano di più per rilanciare la campagna terroristica contro la sua stessa patria.
Non c’è dubbio che il miliardo d’oro dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti sia razzista fino al midollo, ma non è questo il motivo per cui la loro campagna di guerra informativa contro l’Etiopia si è attenuata negli ultimi mesi. Tuttavia, essa esiste ancora, come dimostrano gli inviati americani ed europei che di recente si sono recati nella regione del Tigray per incontrare un leader terrorista e persino per scattarsi un famigerato selfie con lui. Tuttavia, l’intensità non è più quella di quasi due anni fa, subito dopo che la guerra ibrida si è surriscaldata al loro comando. Questo perché il popolo etiope è riuscito a sventare questa minaccia esistenziale.
Invece di essere diviso e governato dalla combinazione di guerra d’informazione, sanzioni e terrorismo, si è unito come mai prima d’ora perché ha capito che era in gioco la sopravvivenza stessa del suo millenario Stato-civiltà. I colpi di scena della guerra ibrida del terrore contro l’Etiopia, sostenuta dall’Occidente, continuano, poiché gli Stati Uniti si rifiutano di accettare semplicemente di aver perso, per cui la loro ultima ingerenza è quella di creare un processo di pace alternativo per sostituire il ruolo dell’Unione Africana in questo ambito, anche se anche questo è destinato a fallire, proprio come il loro piano di usare il Sudan per internazionalizzare il conflitto.
Tedros, tuttavia, non si arrenderà, poiché è un membro del TPLF e uno dei loro principali propagandisti a livello mondiale, che si macchia ripetutamente del ruolo di leader dell’OMS per continuare a promuovere la causa separatista di questo gruppo terroristico. È furioso perché i loro patroni occidentali non sono riusciti a fornire maggiore sostegno alla loro guerra ibrida del terrore contro l’Etiopia e non accetterà mai che i suoi compatrioti si siano uniti per sconfiggere con successo il TPLF. Per questo motivo, ora sta cercando di mettere gli occidentali contro il loro governo manipolandoli in modo che pensino che le loro autorità siano razziste nei confronti dei tigrini.
La realtà, tuttavia, è che i leader occidentali sono razzisti nei confronti di tutti i popoli non caucasici e persino di alcuni di quelli che condividono il loro stesso colore della pelle, come i russi. Odiano l’Etiopia con passione perché è uno Stato-civiltà storicamente diverso che sta rapidamente emergendo come leader africano nel corso della transizione sistemica globale in corso verso il multipolarismo, con il pieno sostegno del suo partner strategico russo. Il Miliardo d’oro vuole quindi dividere e governare il Paese attraverso il TPLF e altri gruppi terroristici come Al Shabaab per imporre la sua agenda egemonica unipolare.
“Il ruolo dell’Africa nella nuova guerra fredda” è che il continente dovrebbe diventare un importante teatro di competizione per procura tra il blocco guidato dagli americani e il Sud globale guidato dai BRICS, con la guerra ibrida del terrore contro l’Etiopia, sostenuta dall’Occidente e guidata dal TPLF, che sarà vista, col senno di poi, come il primo grande scontro tra queste due visioni del mondo polarmente opposte. L’Occidente ha preso di mira l’Etiopia per motivi razzisti, in quanto ha pensato con accondiscendenza di poter mettere le sue diverse popolazioni l’una contro l’altra, consentendo così alla civiltà di assumere il controllo della politica estera dell’obiettivo e di sfruttarlo economicamente.
Alla luce di ciò, si può concludere che l’impiego del TPLF a questo scopo è anche un esempio di razzismo esplicito dell’Occidente, in quanto sfrutta un gruppo terroristico locale allo scopo di imporre l’agenda egemonica di una civiltà straniera su quella di un’altra, soprattutto non caucasica. Detto questo, per quanto l’Occidente sia razzista, è anche un po’ realista, nel senso che ora si è reso conto che non può continuare a fare affidamento solo su questo proxy per portare avanti la sua suddetta agenda, da cui il ridimensionamento del sostegno al TPLF, come dimostra la guerra d’informazione relativamente meno intensa contro l’Etiopia negli ultimi tempi.
Questo non significa che stia abbandonando la sua guerra ibrida del terrore contro quello Stato-civiltà, ma solo che sta rispondendo alla realtà oggettiva sul campo delle sue forze per procura che sono state sconfitte dal popolo etiope nel corso dei quasi due anni di conflitto che l’Occidente stesso ha provocato. Le sue intenzioni razziste di dividere e governare il popolo etiope per sfruttarlo in continuazione dal punto di vista economico rimangono intatte, anche se Tedros non potrà mai riconoscerlo, poiché è un collaboratore di questo schema per motivi ideologici legati alla promozione della causa separatista del suo gruppo terroristico.
Invece, sta immoralmente approfittando della crescente consapevolezza della popolazione occidentale delle politiche razziste delle loro autorità per manipolare le percezioni al fine di fuorviare quel pubblico mirato a pensare erroneamente che il ridimensionamento del sostegno dei loro governi al TPLF sia dovuto al razzismo contro i tigrini, quando in realtà il loro sostegno tangibile all’agenda di divisione e di dominio di quel gruppo contro la civiltà-stato storicamente cosmopolita dell’Etiopia era l’epitome del razzismo. Nonostante Tedros provenga dall’Africa, al giorno d’oggi è indiscutibilmente solo una risorsa neo-imperialista occidentale.
Pubblicato in partnership su One World
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini
Fonte: Idee&Azione
