di Oreste Caroppo
VI PREGO DITEMI CHE ROMA NON È ANCORA CADUTA SOTTO I COLPI DELLA FALSA ECOLOGIA!
“Hanno approfittato di una certa deculturazione dell’agricoltura, dovuta a decenni di insana politica industriale e del posto fisso, comodo e al caldo.” Mi scrive Donato Petracca giustamente, in merito alla costruzione e affermazione fella frode Xylella in Puglia.
Aggiungiamo oggi una certa virtualizzazione della vita tramite tecnologia che favorisce processi indotti di snaturalizzazione delle masse.
Così come si servono dell’infiacchiamento metropolitano per inoculare i loro paradigmi di Falsa ecologia.
Processi che avvenivano più facilmente nelle metropoli, oggi grazie a questa alienizzazione dalla natura permessa dal virtuale possono avvenire anche con rapidità in aree di provincia. Restano comunque privilegiate le metropoli per la rapidità di diffusione di indotte mode snaturanti anche oggi, prendiamo ad esempio l’ideologia vegan gender e per la folle autodepauperante sterilizzazione falso animalista degli animali.
Così il Cristianesimo, certamente dottrina meno legata alla pragmaticità della natura rispetto alle precedenti religioni pagane, attecchì prima nelle grosse metropoli e poi nei centri minori di campagna, nel “pagus” villaggio in latino.
Da cui l’origine stessa del termine “pagano” per indicare la precedente religione che maggiormente resisteva proprio nelle aree rurali nei secoli di diffusione iniziale del Cristianesimo.
Parlavo giorni fa con dei romani, sembravano appassionati di natura, si ferma il mio sguardo sull’Ailanto, un cespo arboreo svettante magnifico sulla costa salentina del Canale d’Otranto dove stavamo e cominciano a inveire contro quella pianta con i mille epiteti messi su dai professionisti del biocidio.
Spiego che dobbiamo essere inclusivi nei confronti di tutte le specie presenti sul territorio senza razzismi verdi.
Spiego che il segreto è superare queste demonizzazioni anche ad esempio contro gli scarafaggi e contro i ratti, con le quali demonizzazioni procedono al lancio di veleni nel nostro ambiente.
Ma ché, rincarano la dose.
Quando proponiamo con i miei amici di introdurre gatti fertili contro i ratti per un equilibrio senza che nulla si estingua, emerge che non solo odiano i ratti ma cominciano a dire, e sembrava che avessi acceso su una puntata delle peggiori di Geo & Geo con legalambientisti in studio, che persino i gatti sono pericolosissimi perché ammazzano uccellini e lucertoline.
Ma esistono gatti prima selvatici sin dal Pleistocene (e poi aggiunti a questi i loro derivati domestici) in Salento ma per avere estinzioni è stato necessario che arrivasse l’uomo con la sua opera diretta di sterminio!
Mi cadono quasi le braccia di fronte a tanta deficienza.
Di fronte a tanta ben attecchita Falsa ecologia!
