di Maro Baco
Caro presidente Vladimir Putin,
la sua Patria non è la mia Patria, anzi a dir la verità, in questo momento io non ho Patria, visto che la mia una Italyland è una estensione geografica degli Stati Uniti.
Non comprendo bene la sua ideologia economico sociale, comunque non è la mia, che agogno ad una Repubblica socialista del tutto aliena dal liberismo capitalista, mentre la Russia ha un regime liberal conservatore.
Comunque devo riconoscere che il vostro liberalismo capitalista è alquanto difforma da quello occidentale, differenziandosi per il ruolo dello Stato che da noi invece è solo un vassallo dei poteri forti.
Di certo un “lascito” – e questo positivo – del comunismo.
Ci dividono poi tante cose sul piano storico, ma la Storia è fatta dagli uomini che la cambiano e la costruiscono.
Infine, per dirla tutta, non mi aspetto che lei un giorno, possa generosamente liberarci, magari aiutarci si, ma liberarci è un compito che spetta solo a noi.
In ogni caso lei, a prescindere dai voleri degli uomini, è la espressione di una prospettiva geopolitica Euro Asiatica, dove la Russia è Europa. E allora si che in questa prospettiva anche noi troveremmo la nostra Patria.
Una Russia che per un miracolo della Storia ha conservato culture, tradizioni e valori che noi abbiamo perduto totalmente.
La nostra Europa, infatti, è stata stravolta e dissolta da 80 anni di egemonia americana e la sua immonda way of life che oggi poi, è sfociata in un mondialismo neo radicale, la sta riducendo ad un gay pride a cielo aperto.
Lei inoltre sostiene un mondo multi polare, non globalista, in alternativa a quello unipolare che vorrebbe soffocare tutto il pianeta sotto una spaventosa dittatura finanziaria e criminale, anzi, peggio ancora, vorrebbe imporre, tramite un Grande Reset uno mutamento delle condizioni umane, una pianificazione transumana spaventosa che mira a soggiogare per sempre tutti i popoli della terra.
Lei rappresenta attualmente la nostra sola speranza che il mostro Occidentale, i banditi anglo americani e il loro strumento criminale della Nato, subendo una salutare randellata dalla Russia possano perdere la loro egemonia sul mondo. Poi come detto, toccherà a noi.
Siamo con Lei, senza se e senza ma, per la sua decisione di fermare la latrina Ucraina, burattino Atlantico, che stava per piazzare basi militare alle sue porte di casa.
Riconosciamo la sacrosanta ricongiunzione alla Russia dei territori del donbass e delle loro popolazioni russofone che erano in balia dei banditi di Kiev.
Sappiamo che Lei deve, per prima cosa, fare gli interessi della sua Patria e del suo popolo, per cui potrebbe anche essergli necessario in futuro addivenire ad un accordo con i criminali Atlantici statunitensi, ma ci auguriamo che questo non accada perché è nostro interesse che questa guerra finisca con la sconfitta netta e irreversibile dell’Occidente.
LA RUSSIA E’ OGGI UN NEMICO DEL NOSTRO NEMICO E TIRANNO, E QUINDI PER LE LEGGI BELLICHE E’ UN NOSTRO AMICO, ED E’ QUESTO QUELLO CHE CONTA.
