L’INEFFABILITA’ BUDDHISTA

a cura dell’associazione internazionale SOL COSMICUS

L’imperatore Wu di Liang chiese a Bodhidharma: «Dall’inizio del mio regno ho fatto costruire molti templi, ho fatto trascrivere tanti libri sacri, ho aiutato numerosi monaci; quale pensi che sia il mio merito?»
«Proprio nessun merito, Maestà!» rispose seccamente Bodhidharma.
«Perché?» chiese, stupito, l’imperatore.
«Tutte queste opere sono d’un ordine inferiore», rispose sinteticamente Bodhidharma, «Malgrado le apparenze esse non sono altro che delle irrealtà. Il vero atto che procura la libertà è pieno di sapienza pura, è perfetto e misterioso, la sua vera natura è fuori dalla portata dell’umano intelletto. Essendo tale, nessuna opera di questo mondo può condurre ad esso».
Allora l’imperatore Wu chiese a Bodhidharma: «Qual è il primo principio della santa dottrina?»
«È il vasto vuoto, Maestà, e nulla vi è in esso che sia da chiamarsi santo!» rispose Bodhidharma.
«E allora chi è colui che ora mi sta dinanzi?».
«Non lo so, Maestà!».

L'INEFFABILITA' BUDDHISTA
L’INEFFABILITA’ BUDDHISTA

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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