a cura della Divina Filosofia
Guardando la faccia del Buddha scolpita nella pietra risalta subito all’osservazione il sorriso sereno e gli occhi chiusi del beato risvegliato.
La gente superficiale che pensa a tutto fuor che alla spiritualità, considera questa rappresentazione come quella di un essere forse felice e sereno, ma indubbiamente addormentato.
In realtà, gli occhi chiusi di Gotama, indicano il fatto che il liberato è perennemente assorto nella realtà interiore del nirvana; che è diventato così, cieco, di fronte all’immagini del regno esteriore di Mara, un mondo in fondo irreale come un sogno.
Colui che crede che la realtà concreta esteriore sia la vera realtà, in fondo possiede una coscienza addormentata, pur avendo gli occhi di carne ben aperti sulle cose e i fatti.
Così, in fin dei conti, il vero senso delle rappresentazioni in pietra del Budda è invertito nel suo significato: l’uomo risvegliato è morto al mondo e alla mondanità e vive eternamente nella beatitudine interiore di un cuore espanso dalla visuale infinita… coloro che dormono, proiettano il proprio soporifero sonno sull’immagine vivente di chi non ha più bisogno degli occhi fisici per sondare l’infinito oceano di dolori e di contraddizioni del samsara… che il loro amorevole sguardo baci costantemente le nostre anime, per elevarci così nel loro regno beato…
