a cura di Carlo Weiblingen
“Non esiste una storia degli dèi: può esistere una storia del divino che si manifesta nel mondo, che partecipa della vita degli uomini, degli animali e delle piante, che palpita in loro e per loro, costituendo il vincolo tra passato e presente che s’infutura nel domani. Ciò che conta veramente, pure essendo invisibile e inesprimibile, è in realtà il presente – il terzo volto, quello nascosto, di Giano – cioè la presenza degli dèi.
Compito degli uomini è riassumere, rivivere, percepire il passato in sintonia con le presenze archetipiche immanenti in una data terra e in una data stirpe, inverandole per il futuro: è quello che si chiama propriamente Tradizione.
Senza questo passato metafisico, che anticipa, consacra, fa reale il presente, non sarebbe possibile salvare la quotidianità, fornendole dei precedenti assoluti oggettivamente veri”.
(Renato Del Ponte)
