di Luca Rudra Vincenzini
“Quando c’è completa focalizzazione, la kuṇḍalinī si dispiega” – Svāmī Lakṣmaṇjū.
Cosa è questa fantomatica kuṇḍalinī? Tentiamo una lettura comparata; lettura consigliata per neotantrici ed accademici.
Vengo al sodo portando a supporto dell’argomentazione la psicologia del profondo e le neuroscienze. Il grande superamento fatto il secolo scorso in termini psicoanalitici fu senza dubbio la formulazione da parte di Carl Gustav Jung della “funzione trascendente”. Questa è riassumibile nell’assunto base per il quale per essere sani a livello psicologico non è sufficiente soddisfare i soli bisogni primari (sfera istintuale) né il solo sciogliere i traumi del singolo (inconscio individuale) né l’avere un’adeguata integrazione sociale (l’io e l’altro), bensì mettere la monade in contatto e dialogo, prima, con l’inconscio collettivo (archetipi) e, poi, con quello superiore (funzione trascendente e sede di tutti i sentimenti superiori: amore, compassione, pazienza, temperanza, etc). Dietro allora a tutte le vicissitudini, le esperienze, i dubbi, le paure, i traumi e le aspettative del singolo esiste un richiamo viscerale che, guarendo la psiche dagli accadimenti, la porta a “distogliere lo sguardo dalla terra per alzare gli occhi al cielo” in cerca del suo posto nell’immensa architettura cosmica (ricerca del senso del vivere).
Questa spinta vitale forza gradualmente, da dentro, l’essere umano a scartare vecchie comprensioni, a guarire malattie radicate, a sollevare veli, a mondare anche a livello fisiologico (perché psiche e materia, su questo piano esistenziale, sono una cosa sola) il proprio corpo sede delle sue credenze passate.
È qui, esattamente a questo punto, che arrivano le conferme biochimiche delle neuroscienze. Personaggi quali Reich, Lowen, e le scuole da loro originatesi, hanno intuito e dimostrato che il corpo è la condensazione biochimica di ciò che la mente individuale, per mezzo di ricordi, traumi e credenze, ritiene veri. È così che il compito del terapeuta diviene quello di aiutare il paziente a liberare se stesso dai veli delle cattive comprensioni, cristallizzate nelle fibre biologiche a livello chimico-piezoelettrico, aiutando quel processo naturale riassumibile nell’equazione della funzione trascendente prima descritta. Avviene, allora, ciclicamente, tramite scosse, corrente, brividi, fuoco, vomito, fitte, rilascio di tossine, scioglimento nei blocchi contratturali, febbre, formicolii, sogni etc, che l’organismo elimina parte dei suddetti impedimenti sedimentati, riattiva le funzioni metaboliche, potenzia il sistema endocrino, rallenta i cicli delle Onde Cerebrali. Questo processo naturale, di ciclico reset vitale su base biochimica, è il corrispettivo fisiologico dell’attività sotterranea della funzione trascendente, ovvero l’azione della venerabile Śrī Kuṇḍalinī Śakti.
Ogni volta che il cervello scende nel range delle lentissime Onde Delta, a maggior ragione se lo fa in maniera cosciente più che se avviene nel sonno profondo, viene attivata una cascata di neurotrasmettitori benefici: endorfine, Gh, DMT, diminuzione dell’attività tossicologica delle amigdale, pulizia del liquor spinalis e cerebralis, disintossicazione della barriera encefalica, potenziamento della pineale e della pituitaria, riattivazione del metabolismo e del sistema endocrino, potenziamento di quello immunitario, accelerazione del linfatico. Il tutto si manifesta come una rinascita biologica ed un alleggerimento della memoria del corpo, da tutta una serie di files obsoleti (saṃskāra) al fine di riattivare un vivere spontaneo in sincrono con i bioritmi di Madre Natura, eliminando, di volta in volta, i veli distorsivi sovrappostisi nel tempo (ricerca neuroscientifica denominata ASMR).
Nel mio testo cito diverse ricerche scientifiche a suffragio di tale processo spontaneo di reset che ha il compito di riattivare lo slancio vitale, riprogrammando quello che in fisiologia è detto “corpo del dolore”. La riprogrammazione permette, dunque, una maggiore consapevolezza e potere psichico; la mente non più divisa dalle correnti interne risplende (vedi per esempio come durante un’influenza la mente riduca i suoi interessi a causa dello stato di salute e di come riacquisti forza una volta guarita). Se non ti sei mai sentito rigenerato da un processo vitale così profondo e benefico, chiediti allora quanto è spessa la coltre delle tue credenze che impedisce di favorire tale propensione naturale dell’organismo alla salute ed alla felicità. Ergo leggi un pò di meno e cammina un pò di più in mezzo alla Natura.
