di Renaud Girard
CRONACA:
Dai tempi degli accordi di Bretton Woods, gli Stati Uniti hanno dominato il commercio grazie alla loro moneta. Tuttavia, il loro controllo attraverso la “mimetizzazione” del dollaro ha cominciato a perdere slancio dopo il conflitto russo-ucraino.
In una conferenza stampa del 1965, il visionario generale de Gaulle castigò “l’esorbitante privilegio del dollaro”. La moneta americana era infatti diventata di gran lunga la prima moneta di riserva e di scambio al mondo, dopo che gli Stati Uniti, dal 1946 al 1971, avevano accettato di scambiarla con l’oro, al cambio fisso di 35 $ l’oncia.
Per la costituzione delle loro riserve, le banche centrali si sono ovviamente gettate sul dollaro, i cui depositi erano stabili come l’oro, ma ovviamente più facilmente gestibili. Quando gli americani gestivano la macchina da stampa, era come se producessero oro.
De Gaulle aveva capito che stavano finanziando la loro guerra in Vietnam e la loro conquista dello spazio sulle spalle degli europei. Ecco perché la Banque de France, dal 1965, iniziò a scambiare sistematicamente i suoi dollari con l’oro. Il 15 agosto 1971 l’America decise bruscamente, senza aver avvertito nessuno dei suoi alleati, di porre fine alla convertibilità del dollaro, un esordio che porta fino ad oggi.
Fonte: Le Figaro
