di Giuseppe Aiello
se si vuole essere pignoli e seguire in maniera stringente quanto afferma Guénon, essere “tradizionalista” non vuol dire leggere libri, essere estimatori o seguaci di…. avere simpatia per…. praticare riti da sè ecc…
essere un tradizionalista vuol dire innanzitutto seguire una tradizione ortodossa, dunque in pratica essere “cattolico”, “ortodosso”, “musulmano”, “buddhista”, “indù”, “massone” tradizionale (rarissimi).
Ora, essere cattolico vuol dire ubbidire al Papa, chiunque esso sia.
Essere musulmano vuol dire praticare i riti di base e fare riferimento a una scuola giuridica ortodossa (sunnita o sciita), e se si è iniziati, seguire il proprio Shaykh di tariqa o il proprio Maestro.
e così via….
voglio dire, esistono purtroppo troppi tradizionalisti fa-da-te, da tastiera, eruditi e/o studiosi della Tradizione, ecc. che credono di aver raggiunto il non plus ultra dell’esistenza per cui si esprimono su tutto, giudicano e guardano dall’alto in basso tutti ecc., mentre dal punto di vista tradizionale, “pratico”, stanno forse messi anche peggio della celeberrima “casalinga di Voghera”.
Che poi le autorità tradizionali exoteriche siano in crisi sono il primo a dirlo, ma nella Tradizione virtù e principi fondamentali sono la Fedeltà e l’Obbedienza, anche se attivamente critici, e non “se mi piace” obbedisco altrimenti no. Non funziona così. Altra cosa, infine, è l’ufficiale delegittimazione che può effettivamente colpire una Autorità tradizionale, ma non siamo noi a decretarlo perchè ciò non avviene dal basso, ma dall’Alto.
Sappiamo tutti che coloro che si rifanno in qualche modo alla Tradizione stanno vivendo un’epoca difficilissima, ma bisogna sempre restare nei ranghi, non creare scismi, sette, religioni e/o vie spirituali fai-da-te, perchè ci vuole pochissimo che la contro-tradizione si insinui sia a livello individuale che di gruppo.
