di Hanieh Tarkian
Per anni, molti di noi hanno cercato di spiegare e chiarire che il terrorismo dell’Isis e degli altri gruppi terroristici al servizio delle potenze e élite guerrafondaie e mondialiste non avevano niente a che fare con gli insegnamenti originali dell’Islam, il cui insegnamento principale è la lotta per la giustizia contro gli oppressori. Per chi ha capito questo non sarà difficile capire che combattere per gli interessi della Nato non è patriottismo.
I soliti noti sono molto bravi a creare una versione estremista e deviata dall’ideologia originale per ogni tendenza nel mondo, da poter utilizzare a seconda delle situazioni.
Strategia utilizzata negli anni di piombo con le BR, poi al-Qaeda e l’Isis, i “ribelli moderati” e oggi con i gruppi in Ucraina che sono finanziati da quelle élite.
Questa strategia crea molta confusione: alcuni musulmani saranno convinti che nonostante tutto i terroristi abbiano le loro buone ragioni, arrivando addirittura a unirsi ai gruppi terroristici, e dall’altra parte quelli contrari penseranno che tutti i musulmani sono terroristi, i sostenitori del patriottismo e del nazionalismo difenderanno gli ucraini, non capendo le ragioni del conflitto, e dall’altra parte quelli contrari non riusciranno a distinguere tra popolo ucraino e i gruppi estremisti.
In poche parole la classica strategia del divide et impera.
