di Hanieh Tarkian
Ho letto vari post e commenti di Facebook su come la difesa della Patria vada al di sopra di ogni cosa, citando esempi estremi e/o impossibili, da chi diceva che se domani la Russia attaccasse l’Italia perché provocata dalla Nato, difenderebbe l’Italia a chi faceva l’esempio della Serbia o della Siria: se un giorno Assad decidesse di fare un’azione di rappresaglia per il sostegno dato dall’Italia alla destabilizzazione di Nato e Stati Uniti nel suo territorio, attaccando e invadendo l’Italia, alcuni hanno risposto che difenderebbero l’Italia senza alcuna esitazione. Beh vi dirò che ho i miei dubbi e per un semplice motivo: l’Italia è già un paese aggredito, invaso e occupato, da ben 77 anni, si è avuto molto tempo a disposizione per difendere la Patria, ma non è mai stato fatto abbastanza, troppo spesso si è ceduto e ci si è arresi, troppo spesso si è scesi a compromessi, troppo spesso ci si è adattati, troppo spesso si è preferito mantenere lo status quo, troppo spesso si è scelto di dividersi invece di unire le forze, troppo spesso si è rimasti in attesa di qualcun altro che ci salvasse.
La situazione in Ucraina dovrebbe offrire l’opportunità per un momento di autocritica e per analizzare in cosa ha sbagliato un paese che doveva ricercare l’indipendenza ma si è ritrovata a sacrificare gli interessi nazionali per soddisfare i capricci degli Stati Uniti e della Nato.
Iddio non cambia il destino di un popolo finché non è esso stesso a volerlo.
