di Vincenzo Di Maio
Gesù fa sempre riferimento al figlio dell’uomo come evento futuro, quindi significa che è un soggetto diverso da lui che riguarda i tempi ultimi e non può che essere il Mahdi, l’Agnello di Dio assiso sul trono dell’Apocalisse di Giovanni.
Invece il gergo evangelico di Figlio di Dio vuole significare che Gesù era emanazione incarnata di Dio, una maestà divina che lo distingue dagli altri uomini.
La trinità è una concezione postuma al concilio di Nicea ed è quindi una dichiarazione non evangelica seppur potrebbe avere un suo senso.
Anche Gesù pregava, e pregava Dio Altissimo Sommo Creatore di ogni cosa nel Divino Creato, onnipresente in tutte le sue creazioni e creature.
Gesù in qualità di incarnazione terrena di Dio, aveva tutte le difficoltà terrene di un essere umano fin dalla nascita, da cui si è emancipato nel tempo conoscendo sè stesso e i suoi doni, talenti e poteri interiori che ha manifestato ai miscredenti zeloti, scribi e farisei.
E in qualità di Messia, che ritornerà sulla terra al fianco del Mahdi, era superiore al ruolo di qualsiasi profeta, ivi compreso l’ultimo profeta che ne portò il sigillo, ossia Muhammad.
