di Vincenzo Di Maio
Questa è l’unica strada per abbandonare l’UE, sradicare la corruzione a tutti i livelli, scacciare l’atlantismo angloamericano, rendere indipendenti i popoli d’Europa ed scavare una via di uscita dalla crisi endemica.
Visione:
Isolamento delle fonti geopolitiche della crisi che coincidono con la perversione parassita della modernità condotta emotivamente e culturalmente attraverso la leva economica del capitalismo e la leva politica del colonialismo (nelle loro evoluzioni storico sociali dalle origini medievali fino ad oggi) dai nodi della rete internazionale anglosassone di potere innervato sul centralità madre di Londra, composto da stati che sono clo-nazioni anglosassoni e da una rete di affiliazioni palesi e occulte.
Missione:
Generazione di una repubblica sociale europea fondata sulla guida della carica elettiva del “Magister”, con l’apertura costituzionale a possibili agganciamenti graduali.
Obiettivi:
Scacciare l’atlantismo anglosassone in tutte le sue forme politiche, economiche e culturali che soffocano la governabilità dei nostri territori, l’economia delle nostre imprese e la varietà antropologica ed etnoculturale dell’intera Europa compresa tra Oslo, Lisbona e Istanbul.
Attività:
Scacciare istituzionalmente tutte le forme di corruzione palese e occulta che bloccano i flussi di energie spirituali della Tigre Europea accalappiata da guinzagli che hanno bloccato ogni processo di indipendenza e di autonomia, attraverso la valorizzazione delle etno-regioni d’Europa quale motore propulsivo di partecipazione diretta del popolo alla tutela della propria dignità come dei propri costumi, delle proprie ricchezze e della propria autonomia relativa di governo.
Progetto:
1. Instaurare un ordinamento giuridico costituzionale sulla base dell’oggettività della Lex Romanorum, antesignano del mal-chiamato Civil Law che, come tutta la giurisprudenza europea contemporanea, trae la sua linfa vitale originaria dalle Costituzioni di Melfi fondate da Federico II di Svevia, sull’ausilio normativo della precettistica religiosa nelle leggi e nei regolamenti di ogni ambito amministrativo e di governo.
2. Fissare un sistema politico gerarchico di governo incentrato sull’elezione diretta del Consiglio regionale e del Magister europeo, su una monocameralità verticale concatenata di “Lander und Lander und Lander”, composti da nomine dirette definite dai consigli regionali per il consiglio nazionale e tutte insieme per il consiglio cardine europeo, proprio allo stesso modo di nomine dirette sempre definite dai consigli regionali per i distretti metropolitani, per le città e per le circoscrizioni e/o villaggi con una popolazione inferiore a standard abitativi fissati dall’impronta ecologica, un processo elettivo unico per tutta europa che innerva verticalmente la prossimità politica diretta a partire dal rapporto tra elettore e consigliere regionale quale diretto responsabile della fiducia attribuita, poichè ogni livello amministrativo possiede una sua autonomia relativa al proprio mandato di competenza, il cui consiglio cardine europeo sotto la guida del Magister si attribuisce capacità di orientamento generale e infrastrutturale di riequilibratore centrale di ogni eventuale scompenso, mentre lo stesso provvedimento legislativo anzichè passare ad una seconda camera passa al vaglio della rettificazione di competenza di tutti i consigli governativi di scala minore al fine di armonizzare organicamente ogni eventuale specificità particolare od eccezionale, sia essa nazionale, regionale, distrettuale, cittadina o circoscrizionale.
3. Fissare un criterio aristocratico di eleggibilità dei candidati che dovranno superare esami e test attitudinali sulle proprie capacità verificati dal sorteggio di professori europei di altri paesi che ne decreteranno capacità, affidabilità e competenza tecnica di governo, incrociata a verifiche di ordine penale e civile, nonché del prestigio sociale personale del soggetto che, ad esami conseguiti, potrà candidarsi nelle liste non-ideologiche a numero chiuso per l’elezione e/o per la nomina diretta in un rapporto di metà degli eleggibili, che una volta eletti e/o nominati presiederanno insieme alle proprie mogli all’interno di ogni consiglio nell’ordine massimo di 108 consiglieri per ogni scala di governo.
4. Definire principi e criteri da imprimere nella costituzione che diventerà parametro orientativo e di verifica della loro applicazione governativa come dei suoi principi che, talora venissero violati, innesca l’immediata espulsione di ogni soggetto od elemento di governo, in prevenzione diretta ad ogni forma di corruzione, poichè ogni politico di professione, in qualità di consigliere rappresenta il popolo europeo e pertanto è già un ministro, che in greco significa servitore del popolo, e proprio come ogni soldato e funzionario delle forze dell’ordine sarà trattato alla stregua del Codice Penale Militare, sia esso relativo al tempo di pace o al tempo di guerra, poichè uno delle primissime attività politiche sarà la creazione del magistero della difesa, che includerà le gendarmerie di polizia, e degli affari esteri che si occuperanno di rompere direttamente con taluni trattati internazionali a cominciare dalla cacciata di massa delle basi Nato su territorio europeo.
5. I principi e i criteri dovranno affrontare la tutela di tutti e tre i regni della vita umana: regno minerale, regno vegetale e regno animale a cui appartiene l’uomo, al fine di instaurare una produttività umana biologicamente integrata alla natura e alla tutela delle popolazioni animali e vegetali e minerali dell’intero paese.
6. Fondare una Banca Centrale completamente statale che controlli e scacci via gli investimenti esteri tossici del sistema capitalista e realizzi il radicamento dei flussi di investimento sull’economia reale, portando a cessazione ogni forma di speculazione economica, commerciale e finanziaria di ogni sorta di intermediazione fluttuante.
7. Statalizzare le risorse strategiche d’Europa come delle stesse infrastrutture per la migliore gestione dei connettori interni alle differenze areali.
8. Liberare completamente la concorrenza imprenditoriale e finanziare l’imprenditoria piccola, media e grande come azionariato statale, proibendo qualsiasi forma di donazione a fondo perduto dello stato, nell’incentivazione alla territorializzazione e al radicamento della produzione e della vendita in base al rapporto di assorbimento commerciale reale e potenziale anche per non portare i trasporti merci a viaggi di lungo respiro e al relativo inquinamento, nonchè favorire l’artigianizzazione della produzione come modello toyotista di produzione in cui il lavoratore è indotto al risparmio e alla partecipazione azionista dell’impresa ed è tutelato direttamente dall’impresa per i suoi contributi pensionistici e di relativa partecipazione diretta alle decisioni produttive con il capitale azionista e con l’apparato dirigente.
9. Promuovere la produzione culturale in tutti i campi e la massima condivisione possibile della cultura, nella valorizzazione del diretto servizio culturale offerto e nella garanzia di una scuola dell’obbligo pre-maturità completamente gratuita e di attivazione della leva giovanile per un anno di servizio militare ed un successivo anno di servizio civile, entrambi orientati alla preparazione personale per il passaggio alla società adulta, al mondo del lavoro e/o dell’istruzione universitaria superiore.
10. Porre i contadini e gli allevatori e i pescatori al primo posto della scala gerarchica sociale, quale settore primario madre di nutrizione umana e di rispetto per la rigenerazione della natura e dei suoi equilibri ecologici, per una produzione alimentare territorialmente autosufficiente e profondamente bio-logica nella sua totalità.
