Per la restaurazione del Dharma

a cura di Vincenzo Di Maio

“Ogni volta che il Dharma decade ed in ogni dove si afferma l’adharma, (materialismo, anarchia, disordine, ingiustizia, N.d.T.) allora Io Mi manifesto. Per la salvezza dei giusti e la distruzione di coloro che fanno il male, per ristabilire fermamente il Dharma, Io rinasco di età in età.”

BHAGAVAD GITA Libro IV°, Sutra 7, 8.

Per la restaurazione del Dharma

La conoscenza più confidenziale

a cura di Melissa Costanzi

Dio, la Persona Suprema, disse: Mio caro Arjuna, poiché non sei invidioso di Me, ti rivelerò la conoscenza più segreta per la realizzazione più confidenziale, grazie a cui sarai sollevato dalle miserie dell’esistenza materiale

Questo sapere è il re di tutti gli insegnamenti, il più segreto tra i segreti, la conoscenza più pura e poiché ci fa percepire direttamente il sé con una realizzazione interiore, è la perfezione della religione. È eterno e di applica com gioia

Coloro che non hanno fede nel servizio di devozione non possono raggiungerMi, o vincitore del nemico, ma tornano a nascere e a morire nel mondo materiale

Questo intero universo è pervaso da Me, nella Mia forma non manifesta. Tutti gli esseri sono in Me ma Io non sono in loro

Niente di ciò che è creato è in Me. Guarda la mia potenza sovrannaturale! Sebbene sia il sostegno di tutti gli esseri e sua presente in ogni luogo, non faccio parte di questa manifestazione cosmica, perché sono la fonte stessa di ogni creazione.

Come il vento possente che soffia in tutte le direzioni rimane sempre nel cielo, sappi che tutti gli li esseri creati risiedono in Me.

Bhagavad Gita vr. 9:1-6

La conoscenza più confidenziale

INTELLETTUALI O POETI?

di Emanuele Pavoni

La parola che odio di più, è senz’altro “intellettuale”. Si potrebbero benissimo usare altri termini per definire le persone di cultura – per esempio: scrittore, letterato, pensatore, erudito, studioso, saggio etc – ma in generale si parla sempre di intellettuali. Si discute sempre degli intellettuali e il fascismo, degli intellettuali e il comunismo, degli intellettuali e la questione borghese, degli intellettuali e il razzismo, perfino degli intellettuali e la crisi ucraina. E basta, cribbio! La verità è che nella Modernità c’è posto solo per gli “intellettuali”: certo, quando le cose sono state serie, c’è stata qualche personalità grandiosa che si è spesa nell’agone politico in nome di grandi ideali o progetti (in questo caso, però, parlerei di ideologi o profeti, e non di generici intellettuali), ma, nella stragrande maggioranza dei casi, l’intellettuale è stato e continua ad essere un personaggio engagé, impegnato (opportunisticamente) nella sfera pubblica, militante per qualche causa civile o alla moda. Naturalmente il grande pubblico non sa fare tali distinzioni, e quindi si lascia convincere ad usare per qualsiasi caso il termine “intellettuale”, illudendosi di riferirsi semplicemente a un uomo di cultura che realizza opere con la sua mente. Coerentemente a tale confusione ed ignoranza, allora perché non definire anche Omero un intellettuale? E perché non pure Dante e Shakespeare? No, grazie a Dio ai loro tempi questi tre giganti venivano chiamati Poeti, e per il momento la “cancel culture” non è ancora arrivata ad eliminare il concetto e il termine di Poeta. Ma ovviamente ci arriveremo.

INTELLETTUALI O POETI?

La preghiera che avvicina alla Persona Suprema

a cura di Melissa Costanzi

O mio Signore, Tu sostieni l’universo intero e servirTi con amore è il più alto principio religioso. PrendiTi cura anche di me, Ti prego. La Tua forma trascendentale è velata  dal brahmajyoti, dalla yoga-maya, la Tua potenza interna. Ti prego, rimuovi questa radiosità abbagliante che m’impedisce di vedere la Tua forma eterna di conoscenza e felicità.

Sri Isopanisad, vr. 25

Artista Giampaolo Tomassetti

Rotoli del Mar Morto rivelano che l’Arca di Noè aveva la forma di una piramide

di Natalia Klimczak

Secondo una lettura di un frammento di recente digitalizzato dei Rotoli del Mar Morto, l’Arca di Noè era qualcosa di diverso da quello che attualmente si è creduto. Il testo di oltre 2000 anni può essere la prova che l’Arca aveva la forma di una piramide.

Oltre 50 anni fa, un sasso lanciato da un pastore beduino in una grotta ha portato a quello che alcuni hanno definito la più grande scoperta archeologica del 20° secolo. Il beduino ha sentito il crack della pietra aprire un vaso di terracotta. Indagando, ha trovato il primo di quello che divenne noto come i Rotoli del Mar Morto. Quando tutti i rotoli e frammenti sono stati risolti, hanno rappresentato circa 800 manoscritti. Circa un quarto, o poco più di 200 manoscritti, sono copie di parti del testo ebraico della Bibbia.

Ora, dopo quasi cinque anni, un laboratorio della Israel Antiquities Authority, come parte del progetto di Leon Levy Rotoli del Mar Morto Biblioteca digitale, ha analizza decine di migliaia di frammenti dei rotoli con una macchina fotografica su misura. Ogni frammento è stato fotografato 28 volte ad alta risoluzione utilizzando diverse lunghezze d’onda della luce. La sofisticata tecnologia ha permesso ai ricercatori di leggere le lettere e le parole che in precedenza erano illeggibili. Alcuni dei frammenti di nuova digitalizzate hanno offerto nuove interpretazioni delle storie bibliche conosciute.

Nuovi frammenti decifrati

Haaretz ha riferito che la nuova lettura dei frammenti ha cambiato la nostra comprensione circa l’Arca di Noè. Grazie alle immagini ad alta risoluzione, una parola dopo la frase “statura del dell’arca” era stata precedentemente illeggibile. Tuttavia, le nuove scansioni hanno mostrato che le parole giuste è ne’esefet , che significa “riuniti”, che secondo il ricercatore Dr. Alexey Yuditsky, significa che le costole del arca sono state riunite in alto a forma di piramide. Il Dr Yuditsky ha detto che  una traduzione greca della Bibbia risalente al III secolo aC, ha usato un verbo greco con un significato simile per descrivere l’Arca.

Le parole  decifrate sulle antiche pergamene rimasero nascosti per secoli, ma ora stanno portando le risposte a molte domande di lunga data, ma ne stanno sollevando di nuove. In precedenza, la storia dell’Arca di Noè era conosciuta principalmente dal libro della Genesi. Tuttavia, Rotoli del Mar Morto trovati nella grotta di Qumran  nel deserto della Giudea gettano nuova luce su questa storia.

Arca di Noè – Non solo una storia biblica

I Rotoli del Mar Morto contengono informazioni su molti argomenti controversi e affascinanti del passato, la storia di Noè e il mitico diluvio è solo uno di loro. Christos Djonis, ospite autore di ancient-originsi, ha spiegato nei suoi articoli ” La prova del Grande Diluvio è reale o è un mito? ” ( Parte 1 e parte 2 ), che la storia di Noè non è solo un racconto biblico:

” La storia di un “Diluvio Universale” inviato da Dio (o dagli dei in base a molte  testimonianze) per distruggere l’umanità per i suoi peccati è  diffusa condivisa da molte religioni e culture di tutto il mondo, e risale alla nostra storia più antica registrata . Dall’India alla Grecia antica, Mesopotamia e anche tra le tribù nordamericane, non vi è carenza di tali racconti che abbastanza spesso suonano molto simili. Alcune di queste storie veramente suono così simili che uno potrebbe chiedersi se tutte le culture di tutto il pianeta avevano sperimentato un evento del genere (…)

Solo dopo il 7000 aC, quando i livelli dell’oceano cominciarono finalmente a stabilizzarsi, la vita umana ancora una volta ha cominciato a tornare alla normalità. siti costieri non dovevano più essere abbandonati per un terreno più elevato, almeno per la maggior parte, e tra il 6000 aC e il 5000 aC, ancora una volta, si cominciano a vedere i segni di attività umana più vicino al mare. E ‘una semplice coincidenza l’inizio della nostra storia viene “documentata”  in questo periodo?E ‘vero che i primi esseri umani erano troppo primitivi per lasciare tracce della loro esistenza alle spalle, o le prime pagine della nostra storia sono state “spazzati via” dal Diluvio Universale dell’ultima era glaciale? Dopo tutto, sembra che non appena le condizioni climatiche avverse si allontanavano, non ci volle molto per gli esseri umani di prosperare ancora una volta. ”

Digitalizzazione risolve pluridecennale puzzle

Un’altra scoperta derivante dalla digitalizzazione è collegato con due frammenti che fanno luce su una parola sconcertante nella Bibbia. Capitolo 39 della Genesi descrive come Giuda ha avuto rapporti sessuali con la figlia Tamar-in-law. Lei si travestì da prostituta, e come garanzia di pagamento ha ricevuto il suo sigillo, il personale e PTIL. Dopo molti secoli di dibattito sul significato della parola PTIL, i Rotoli del Mar Morto hanno finalmente dato la risposta con la seguente frase: ” PTIL è la cintura ”. Come Moshe Bar-Asher, il presidente dell’Accademia,  ha detto :

“La parola PTIL è menzionato nella Bibbia 10 volte. In ogni luogo, sappiamo quall’è la sua funzione è, tranne che per il PTIL Tamar . Su questo, i nostri antenati sono stati divisi.Ma ora abbiamo un testo in anticipo, a partire dal primo secolo, al più tardi, che dà il senso di questa PTIL – è la cintura con la quale ha legato i pantaloni o la sua veste.“

Nonostante decenni di studio e di analisi, i Rotoli del Mar Morto stanno ancora dando i loro segreti.

nLiberamente tratto da Pianetablunews

Rotoli del Mar Morto rivelano che l’Arca di Noè aveva la forma di una piramide

NON SONO UN PACIFISTA

di Manuelita Atisha

Sono in pace ma non pacifista. La pacificazione è lo strumento interiore che serve a discernere, e soprattutto non subire, quando diventa necessario, specie quando si subiscono gli assalti di forze che esercitano un effetto sull’umanità in ogni senso.
Non sono pacifista, è sempre stato inderogabile lottare contro i predatori umani che si nutrivano della mia, o altrui, energia, fino ad incrinare lo stato di salute fisico e mentale, ed è da questo che è iniziata la mia ricerca e il susseguirsi della stessa.
Non sono pacifista, ma è lontano da me scagliarmi in un litigio, oggi più che mai me ne guardo bene da assorbire qualsiasi diatriba e le “radiazioni” inutili emanate da certi esseri arrabbiati, ciò non vuol dire subire, perché prima di arrivare a tale situazione c’è sempre il tempo necessario per spostarmi in un altro confine della coscienza e lì portare la mia lotta.
Non sono pacifista; per ogni evoluzione, sia fisica che spirituale, è sempre servito l’attrito, che può sembrare una contraddizione di per sé, ma necessario per capire come trattare certe “entità” quando agiscono direttamente sul mondo fisico.
Ecco perché non sono pacifista. A ognuno il proprio strumento.

NON SONO UN PACIFISTA

LA LOTTA DELLA RUSSIA PUTINIANA A NEO-NAZISTI E NAZIONALISTI

di Roberto Siconolfi

Una lotta in pieno stile imperiale russo!

E così come Stalin, benché sotto il socialismo, chiamò la grande guerra patriottica nel nome di Aleksandr Nevskij e dello spirito eterno del popolo russo, allo stesso modo Vladimir Putin rilancia il suo impero, all’epoca della democrazia, in nome della lotta al nazismo.

A testimonianza di quanto i percorsi storici, e le forze che ne stanno alla base, sono insopprimibili nonostante cambino le epoche, e che il modo migliore sia quello non del respingimento ma della “coniugazione”.

Troppo in fretta noi italiani, ed europei occidentali in generale, abbiamo tagliato i ponti col fascismo che è parte della nostra storia, in quanto parte della nostra identità personale e collettiva.

E come ogni cosa che viene partorita da un inconscio collettivo e che viene respinta nel piano superiore della coscienza, essa è costretta a rigenerarsi sotto nuove vesti.

E taluni aspetti totalitari presenti in fascismo e nazismo sono pienamente in vigore oggi stesso, seppur rigettati, nella società liberal ed edonistica dell’Occidente contemporaneo.

La vera pratica della memoria avviene solo attraverso la pacificazione e l’oggettivazione storica di quello che è stato il fascismo, e il recupero di alcune parti di esso nell’identità storica riconosciuta italiana ed europea.

Proprio come fanno i russi col comunismo, perché:

“chi vuole restaurare il comunismo è senza cervello. Chi non lo rimpiange è senza cuore.” (Vladimir Putin)

LA LOTTA DELLA RUSSIA PUTINIANA A NEO-NAZISTI E NAZIONALISTI

Guerre democratiche

di Hanieh Tarkian

Abeer Qassim al-Jabani (1991-2006) era una ragazza irachena di 14 anni, violentata e uccisa dai soldati dell’esercito degli Stati Uniti, il 12 marzo 2006.

Abeer viveva con sua madre, suo padre e i suoi tre fratelli: Hadeel di 6 anni, Ahmed di 9 anni e Mohammed di 11 anni. La loro casa era situata a ovest di Al-Mahmudiyah, in Iraq, a circa 200 metri da un posto di blocco statunitense. Dal loro posto di blocco, i soldati guardavano spesso Abeer mentre faceva le sue faccende e si prendeva cura del giardino.

Il 12 marzo 2006, in un attacco pianificato, cinque soldati sono entrati in pieno giorno nella casa di Abeer. Hanno separato Abeer e la sua famiglia in due stanze diverse. Un soldato, Steven D. Green, ha ucciso sia i genitori di Abeer che sua sorella minore, mentre altri due soldati “si sono alternati” per tenere ferma la bambina e violentarla nell’altra stanza. Green è arrivato affermando “Li ho appena uccisi, sono tutti morti” e ha violentato Abeer. Alla fine, le ha sparato alla testa, l’ha cosparsa di cherosene e ha dato fuoco alla parte inferiore del corpo di Abeer, dallo stomaco fino ai piedi.

Guerre democratiche

La conoscenza dell’Assoluto

a cura di Melissa Costanzi

Il saggio dalla conoscenza perfetta, sempre assorto nel puro servizio devozionale, è il migliore di tutti, perché Io gli sono molto caro e lui è caro a Me

Liberi dalle impurità causate dai desideri materiali, l’infelice, il povero, il curioso e chi aspira alla conoscenza suprema possono tutti diventare puri devoti, ma tra loro lo diventerà solo chi si sarà sbarazzato di ogni desiderio materiale e avrà conoscenza della Verità Assoluta. Cosicché godrà di protezione divina e nessuno contaminazione potrà mai sfiorarlo

Tutti questi devoti sono certamente grandi anime, ma considero non differente da Me solo chi Mi conosce veramente. Assorto nel Mio servizio trascendentale, egli è sicuro di arrivare a Me, che sono la destinazione più elevata e la perfezione più completa

Porto sempre nel cuore i Miei devoti ed essi portano sempre Me nel loro cuore, non conoscono altri che Me e Io non posso mai dimenticarli. Una relazione molto intima Mi unisce a loro. Situati fermamente nella conoscenza, essi non perdono mai il contatto spirituale e per questo Mi sono molto cari

Dopo numerose nascite e morti chi è situato nella vera conoscenza si abbandona a Me sapendo che Io sono la causa di tutte le cause e di tutto ciò che esiste. Un’anima così grande è molto rara

Coloro la cui intelligenza è stata rubata dai desideri materiali si sottomettono ai deva e seguono, ciascuno secondo la propria indole, le norme relative ai loro culti

Sono l’Anima Suprema nel cuore di ogni essere e non appena qualcuno desidera adorare un deva rafforzo la sua fede affinché possa dedicarsi alla divinità di sua scelta

Munito di tale fede, costui si sforza di adorare un particolare deva e ottiene ciò che desidera, ma in realtà sono Io soltanto che concedo tali benefici

Le persone di scarsa intelligenza rendono culto ai deva, ma ottengono frutti limitati e temporanei. Chi venera di deva raggiunge i loro pianeti, mentre i Miei devoti raggiungono il Mio pianeta supremo

Le persone prive di intelligenza non Mi conoscono veramente e pensano che Io, la Persona Suprema, sia stata prima impersonale e ora abbia assunto una forma personale. La mancanza di conoscenza impedisce loro di cogliere la Mia natura superiore, imperitura e suprema

“Mio Signore, chi è favorito anche solo da una minima particella della misericordia elargita dei Tuoi piedi di loto può capire la grandezza della Tua Persona, ma coloro che fanno congetture sulla Tua natura, anche se studiassero j Veda per anni e anni, non Ti conosceranno mai”

7:17-24
Bhagavad Gita

La conoscenza dell’Assoluto

IL SESTO SENSO

a cura di Elide Shiva

“Il sesto senso è quella sensazione di conoscenza interiore che porta l’individuo a comprendere con certezza cosa è giusto e cosa è errato, la corretta strada per l’evoluzione e la totale comprensione delle dinamiche universali. L’intuizione, che si acquisisce in toto quando si pratica una costante meditazione e un silente ritiro interiore, permette di evitare o salvarsi da compagnie inappropriate e può essere stimolata attraverso esercizi di valutazione, in cui si mette alla prova il proprio buon senso in relazione ad una determinata situazione (come sarebbe opportuno che agissi in questa situazione?). Agire senza riflettere è un atto nemico dello sviluppo intuitivo” (Tratto dal Manuale di Nomofisia, disponibile integralmente su www.nomofisia.org).

IL SESTO SENSO