Dopo le profonde analisi geografiche dei cinque sacri continenti del nostro pianeta, per adduzione entra in scena un’altro argomento finora poco trattato, ovvero i mari terrestri che circondano i continenti terrestri conformando il completamento di una tettonica terrestre che va dal più profondo abisso fino al più alto monte, una tettonica marcata dell’elemento acqua che segna il livello di quota zero per la sua caratteristica uniformatrice su tutto il planisfero. Questo nostro elemento acqua, che sgorga dai monti secondo un ciclo atmosferico di rigenerazione che congiunge terra, mare e cielo, è quindi un ulteriore ponte di comunicazione tra civiltà, culture ed etnie che ha sempre permesso il flusso di materialità, di temporalità e di spiritualità attraverso i viaggi e gli spostamenti degli umani in ciò che viene definito Antico Mondo, composto dal continente africano (Alkebulan) e dal continente eurasiatico (Aurania), segnando nei secoli una centralità insuperata che vede il continente di Aurania come padre semente di antiche migrazioni e il continente di Alkebulan come madre accogliente di antiche migrazioni che si sono tenute fin dal 10.000 a.C. (anno geologico dell’ultimo Diluvio Universale). Infatti le antiche Vie della Seta, oltre a seguire gli spostamenti terrestri sulle strade carovaniere del nord alto, del centro mediano e del sud basso, seguivano anche vie marittime che misero in comunicazione molte civiltà tra loro, delle relazioni marittime che oggi sono seguite passo passo anche dalla Belt and Road Initiative promossa dalla politica di cooperazione internazionale della Cina e della Russia, delle relazioni marittime in cui spicca il ruolo centrale di un mare mite come il mar Mediterraneo, che ha permesso la grandezza di Roma nei millenni, e nonostante si possa pensare diversamente ritenendo il centro del mondo nell’oceano Atlantico e nella sua presunta capitale New York, la città eterna di Roma è ancora fino ad oggi il centro nevralgico planetario. Non a caso i sapienti antenati dell’umanità hanno denominato il mare che circonda la penisola italica come medi-terraneum, ossia come terra di mezzo, come impero di mezzo, visto che l’unico sinonimo di civiltà terrestre era ciò che i romani definivano con il termine imperium, in quanto era un mare che ha messo in relazione una triade antropologica e spirituale che oggi mette in comunicazione tre civiltà: la civiltà del Maghrebistan, la civiltà del Muslimistan e la civiltà dell’Europastan, tre civiltà-motore che nel primo millennio d.C. erano rappresentate dall’impero romano, dall’impero egizio e dall’impero persiano, tre culle di civiltà che poi hanno vissuto vicissitudini di declino e della nascita di nuovi attori storici intervenienti come l’Islam di Muhammad, l’impero bizantino e i flussi barbarici del nord Europa. Il mediterraneo quindi è sempre stato un crocevia di relazioni storiche consolidatesi nel tempo che ha permesso una comunanza di elementi sociali, ben trattati dal grande Fernand Braudel nell’omonimo libro, che definisce l’identità di un mare calmo che ha antropologicamente permesso uno scambio continuo di informazioni come quello che avviene nel corpo umano tra il cervello (Aurania) e il cuore (Alkebulan), laddove emerge centrale il ruolo dell’Italia come ghiandola pineale del pianeta, fatto che di per sè dimostra ulteriormente il ruolo chiave dell’Italia per il mondo e dell’attuale ruolo centrale di Roma in qualità di essere una delle tante città sacre della terra, purtroppo abusivamente occupata dal Vaticano. Pertanto le relazioni marittime del mediterraneo sono fondamentali e vanno liberate dalle invadenti colonie inglesi come è Gibilterra, Malta e Suez, che invece ostacolano le naturali relazioni marittime delle nostre tre civiltà motore. Il Primordialismo Visionario così, fa del mediterraneo uno scrigno dei desideri in cui la cooperazione internazionale deve emergere con un organizzazione simile alla Belt and Road Initiative per unire un’altro tassello mancante del tessuto chiave mondiale: la Medi Terraneum Initiative.
Messaggio del filosofo Agamben agli italiani: Una comunità nella società
L’Italia, come laboratorio politico dell’Occidente, in cui si elaborano in anticipo nella loro forma estrema le strategie dei poteri dominanti, è oggi un paese umanamente e politicamente in sfacelo, in cui una tirannide senza scrupoli e decisa a tutto si è alleata con una massa in preda a un terrore pseudoreligioso, pronta a sacrificare non soltanto quelle che si chiamavano un tempo libertà costituzionali, ma persino ogni calore nelle relazioni umane. Credere infatti che il greenpass significhi il ritorno alla normalità è davvero ingenuo. Così come si impone già un terzo vaccino, se ne imporranno dei nuovi e si dichiareranno nuove situazioni di emergenza e nuove zone rosse finché il governo e i poteri che esso esprime lo giudicherà utile. E a farne le spese saranno in primis proprio coloro che hanno incautamente obbedito. In queste condizioni, senza deporre ogni possibile strumento di resistenza immediata, occorre che i dissidenti pensino a creare qualcosa come una società nella società, una comunità degli amici e dei vicini dentro la società dell’inimicizia e della distanza. Le forme di questa nuova clandestinità, che dovrà rendersi il più possibile autonoma dalle istituzioni, andranno di volta in volta meditate e sperimentate, ma solo esse potranno garantire l’umana sopravvivenza in un mondo che si è votato a una più o meno consapevole autodistruzione.
La definizione di un essere illuminato è colui che è completamente senza paura, il raggiungimento di uno stato di grazia che permette l’espressione della primordialità insita nel contatto viscerale con le radici dell’anima che permette di sentirsi completi attraverso un’androginia spirituale con l’altro versante di sè stessi, indipendentemente dal proprio sesso corporeo di appartenenza. Abbiamo a che fare con un’innocenza primordiale che permette di accrescere sensibilità sopite che determinano lo sviluppo dell’umanità e delle virtù primordiali, come l’imperituro dominio di sè rispetto alla realizzazione dei disegni divini di Dio Creatore, generando di fatto lo sviluppo luminoso del corpo astrale che determina l’unificazione degli umani pneumatici in un tutt’uno con le divinità celesti del Creato Cosmico, diventando tassello di onnipresenza del nostro Dio Altissimo attraverso il mettersi al suo servizio che, come le stelle nella notte, brillano questi occhi divini nel buio delle tenebre di questa realtà. La fine del paradiso terrestre, raccontato da ogni frammento antropologico della Tradizione Primordiale, è stata una fine generata dal sentimento di una paura profonda instillata da agenti estranei della Devianza Originaria, che allontanarono l’umanità dalla grazia di Dio Altissimo. Vincere ogni paura, anche quella di morire, è il sentiero che ci conduce alla salvezza di ognuno verso ciascuno, un sentiero di primordialità che ci porta a riscoprire i remoti fasti dell’Antico Ordine Planetario, in cui l’Armonia Cosmica regnava sovrana. Non ci resta che sforzarci tutti di sviluppare ulteriormente le nostre capacità sensoriali ed extrasensoriali attraverso l’amore per aprire verso il Cielo la nostra visuale, al fine di squarciare il Cielo e portare così la giustizia divina sulla Terra.
In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.
1. Alif, Lâm, Mîm, Râ [1]. Questi sono i versetti del Libro.
Ciò che è stato fatto scendere su di te da parte del tuo Signore è la verità, ma la maggior parte degli uomini non crede.
2. Allah è Colui Che ha innalzato i cieli senza pilastri visibili [2]e quindi Si è innalzato sul Trono. Ha sottomesso il sole e la luna, ciascuno in corsa verso il suo termine stabilito [3]. Ogni cosa dirige ed esplica i segni sì che possiate avere certezza dell’incontro con il vostro Signore.
3. Ed Egli è Colui Che ha disteso la terra, vi ha posto montagne e fiumi, e di ogni frutto ha stabilito in essa una coppia. Fa sì che la notte copra il giorno [4]. Ecco i segni per coloro che riflettono!
4. Sulla terra ci sono porzioni [5]vicine le une alle altre, vigneti, campi di grano e palmeti a ciuffo o separati che la stessa acqua irriga. Agli uni diamo però preminenza di frutti sugli altri. In ciò vi sono segni per coloro che capiscono.
5. Se ti stupisci, è davvero stupefacente il loro dire [6]: «Quando saremo polvere, davvero passeremo una nuova creazione?». Sono quelli che rinnegano il loro Signore e che avranno al collo catene [7].
Sono i compagni del Fuoco, in cui rimarranno in perpetuo.
6. E ti chiedono [8]di sollecitare il male prima del bene! Eppure prima di loro si produssero castighi esemplari. In verità il tuo Signore è disposto al perdono degli uomini, nonostante la loro iniquità.
In verità il tuo Signore è severo nel castigo [9].
7. Dicono i miscredenti: «Perché non è stato fatto scendere su di lui un segno da parte del suo Signore?».
In verità tu non sei che un ammonitore, e ogni popolo ha la sua guida.
8. Allah conosce quello che cela ogni femmina, [conosce] la diminuzione degli uteri e il loro aumento [10]. Ogni cosa ha giusta misura presso di Lui,
9. Egli è il Conoscitore dell’invisibile e del visibile, il Grande, il Sublime.
10. Per Lui non c’è differenza tra chi mantiene un segreto e chi lo divulga, tra chi si cela nella notte e chi si muove liberamente in pieno giorno.
11. Ci sono [angeli] davanti e dietro [ogni uomo] e vegliano su di lui per ordine di Allah. In verità Allah non modifica la realtà di un popolo finché esso non muta nel suo intimo [11]. Quando Allah vuole un male per un popolo, nessuno può allontanarlo; né avranno, all’infuori di Lui, alcun protettore.
12. Egli è Colui che vi fa vedere il lampo, fonte di timore e speranza [12], Colui che forma le nuvole pesanti.
13. Il tuono Lo glorifica e Lo loda, e così gli angeli insieme nel timore di Lui. Scaglia i fulmini e colpisce chi vuole, mentre essi discutono su Allah, Colui che è temibile nella Sua potenza [13]!
14. A Lui [spetta] la vera invocazione! Quelli che invocano all’infuori di Lui non rispondono loro in alcunché, sono come colui che tende le mani verso l’acqua affinché giunga alla sua bocca, ma essa non vi giunge: vana è l’invocazione dei miscredenti.
15. Volenti o nolenti si prosternano ad Allah coloro che sono nei cieli e sulla terra e anche le ombre loro, al mattino e alla sera [14].
16. Di’: «Chi è il Signore dei cieli e della terra?». Rispondi: «Allah!». Di’: «Prendereste all’infuori di lui, patroni che per se stessi non possiedono né il bene né il male?». Di’: «Sono forse uguali il cieco e colui che vede, sono forse uguali le tenebre e la luce? Hanno forse associato ad Allah esseri che creano come Allah ha creato, così che la loro creazione possa essere assimilata a quella di Allah?». Di’: «Allah è il Creatore di tutte le cose, Egli è l’Unico, il Supremo Dominatore».
17. Fa scendere l’acqua dal cielo, e le valli si inondano secondo la loro capienza, e la corrente trasporta schiuma gorgogliante, una schiuma simile a ciò che si fonde sul fuoco per trarne gioielli e utensili. Così Allah propone a metafora del vero e del falso: si perde la schiuma e resta sulla terra ciò che è utile agli uomini [15]. Così Allah propone le metafore.
18. Coloro che rispondono all’appello del loro Signore avranno la migliore [ricompensa].
Quanto a coloro che non avranno risposto, se possedessero tutto ciò che è sulla terra e ancora altrettanto, lo offrirebbero per riscattarsi. Avranno il peggiore dei bilanci e l’Inferno sarà il loro rifugio. Qual tristo giaciglio!
19. Colui che sa che ciò che ti è stato rivelato da parte del tuo Signore è la verità è forse come colui che è cieco? In verità riflettono solo coloro che sono dotati d’intelletto,
20. coloro che si attengono al patto con Allah e non mancano all’impegno,
21. coloro che uniscono quello che Allah ha ordinato di unire [16], temono il loro Signore, paventano che il loro bilancio sia negativo,
22. coloro che perseverano nella ricerca del Volto del loro Signore, assolvono all’orazione, danno pubblicamente o in segreto di ciò di cui li abbiamo provvisti e respingono il male con il bene. Essi avranno per Dimora Ultima
23. i Giardini dell’Eden, in cui entreranno insieme ai probi tra i loro padri, le loro spose e i loro figli. Gli angeli andranno a visitarli entrando da ogni porta
24. [e diranno]: «Pace su di voi, poiché siete stati perseveranti. Com’è bella la vostra Ultima Dimora».
25. Coloro che infrangono il patto di Allah dopo averlo accettato, spezzano ciò che Allah ha ordinato di unire e spargono la corruzione sulla terra – quelli saranno maledetti e avranno la peggiore delle dimore.
26. Allah dà generosamente a chi vuole e lesina a chi vuole. Essi si rallegrano di questa vita che in confronto all’Altra non è che godimento effimero.
27. Dicono i miscredenti: «Perché non è stato fatto scendere su di lui un segno da parte del suo Signore?». Rispondi: «In verità Allah allontana chi vuole e guida a Lui chi si converte,
28. coloro che credono, che rasserenano i loro cuori al Ricordo di Allah. In verità i cuori si rasserenano al Ricordo di Allah [17].
29. Coloro che credono e operano il bene, avranno la beatitudine e il miglior rifugio».
30. Così ti inviammo ad una comunità, dopo che altre comunità erano passate, affinché recitassi loro quello che Noi ti abbiamo rivelato, ma essi rinnegano il Compassionevole [18]. È Lui il mio Signore, non c’è altro dio che Lui, ripongo in Lui la mia fiducia e ritorno a Lui.
31. Se ci fosse una recitazione [19]che smuovesse le montagne, fendesse la terra e facesse parlare i morti… Invero l’ordine di tutte le cose appartiene ad Allah! Non vedono i credenti che Allah, se volesse, potrebbe guidare tutti gli uomini sulla retta via [20]? E i miscredenti saranno colpiti da un cataclisma, compenso del loro agire, o [la disgrazia] sarà prossima alle loro case, finché si realizzi la promessa di Allah. In verità Allah non manca alla promessa.
32. Certamente i messaggeri che ti hanno preceduto sono stati scherniti, ma ho concesso una tregua ai miscredenti, quindi li ho afferrati. Come fu [duro] allora il [Mio] castigo!
33. Colui che sorveglia ciò che ogni anima acquisisce [è forse simile alle vostre divinità]? Eppure Gli attribuiscono consoci. Di’: «Nominateli [dunque]! Vorreste insegnarGli, quello che ignora della terra? Oppure [il vostro] è solo un modo di dire?». Sì, la perfidia dei miscredenti è stata resa bella agli occhi loro ed essi sono stati allontanati dalla retta via. Chi è sviato da Allah non avrà guida alcuna.
34. Saranno castigati in questa vita, ma il castigo dell’altra vita sarà schiacciante e non avranno difensore alcuno all’infuori di Allah.
35. E questo il Giardino che è stato promesso ai pii: vi scorrono ruscelli, perennemente vi sono frutti e ombra. Ecco il destino dei timorati [di Allah], mentre il destino dei miscredenti è il Fuoco.
36. Coloro ai quali abbiamo dato la Scrittura [21]si rallegrano di ciò che abbiamo fatto scendere su di te, mentre fra le fazioni vi è chi ne rinnega una parte. Di’: «Non ho ricevuto altro ordine che quello di adorare Allah senza associarGli alcunché. Vi chiamo a Lui e verso di Lui tornerò».
37. E così abbiamo fatto scendere una norma di saggezza in arabo. Se segui i loro desideri dopo quel che ti è giunto della Sapienza, non avrai, davanti ad Allah, né patrono né difensore.
38. In verità prima di te inviammo altri messaggeri e provvedemmo loro spose e progenie, ma nessun messaggero recò alcun segno [22]se non con il permesso di Allah. Ogni epoca [ha avuto] la sua Scrittura [23].
39. Allah cancella quello che vuole e conferma quello che vuole.
È presso di Lui la Madre del Libro [24].
40. Sia che ti mostriamo ciò che promettiamo loro, sia che ti facciamo morire prima, a te incombe il comunicare, a Noi la resa dei conti [25].
41. Non vedono forse che restringiamo i loro confini esterni [26]? Allah giudica, e nessuno può opporsi al Suo giudizio, ed Egli è rapido al conto.
42. Coloro che li hanno preceduti [27]hanno tramato, ma ad Allah appartiene la strategia suprema. Egli conosce ciò che ogni anima ha meritato e ben presto i miscredenti sapranno a chi appartiene la Dimora Ultima.
43. Dicono i miscredenti: «Tu non sei un inviato». Rispondi: «Mi basta Allah, testimone tra me e voi, Colui Che possiede la Scienza del Libro».
C’è chi fa di tutto per attutire i colpi del processo storico di questa epoca in corso, dove l’apocalisse segna la reale identità del nostro presente, nonostante la cecità negazionista di molti. In realtà non si prospetta altro che la progressiva rivelazione divina di un tangibile e vorticoso avanzamento dei segni distintivi di tutte le profezie autentiche del mondo, che culmineranno nella completa epifania del Salvatore Promesso, quale momento ultimo di rottura abissale e di discesa delle schiere celesti sulla terra. Pertanto abbiamo bisogno di aprire gli occhi e di far aprire gli occhi davanti a questa evidenza sempre più palese, nascosta dagli Arconti attraverso i massmedia, le politiche governative e i finanziamenti occulti dei poteri insiti nel globalismo satanico, una matrice oscurante che non permette di vedere oltre, la matrix delle false credenze che mette gli uni contro gli altri per non permettere la realizzazione di un Fronte Universale della Tradizione Primordiale. L’apocalisse è già in corso, essa è un processo di purificazione umano, extraumano e ultraumano che riguarda tutte le creature del Creato insite nello scorcio fuggente dell’attimo presente. Così questa apocalisse è non solo una realtà, ma è un auspicabile aiuto per porre fine alle mostruosità perversioniste del globalismo satanico, un augurio che porti alla realizzazione del ritorno all’Antico Ordine Planetario fondato su un sacro impero tradizionale. Buon cammino.
L’insorgenza di una nuova tradizione autentica, avviene quando si necessitano nuove norme di adattamento del divenire alle necessità impiegate dal Cielo, incarnato nei messaggeri che determinano la soluzione ai problemi, di una determinata epoca in un determinato luogo, che nella fattispecie del nostro presente è l’intero pianeta. Ed è così che si conforma l’uomo nuovo, attraverso l’epifania completa del messaggero nel nostro presente, quel Salvatore Promesso che sarà il Re del mondo, l’imperatore planetario. PRIMORDIALISMO VISIONARIO – movimento politico internazionale